A parlare per primo dopo il tragico incidente al canapo di domenica è il rettore di Santa Maria Nuova, Marco Gonella: «E' indispensabile prevedere accorgimenti tecnici che comportino lo sganciamento automatico del canapo sotto pressione, anche se non interviene il mossiere: meglio mille partenze false che un infortunio a un cavallo o a un fantino». Un invito è poi rivolto a tutti: avere più rispetto per il dolore che ha colpito il borgo rosazzurro…
«E stata una disgrazia. Unincredibile serie di concause ha portato alla morte del nostro cavallo in pista. La nostra disperazione non deve prevalere sulla ragione e farci cercare a tutti i costi un colpevole.»
Il giorno dopo la vittoria del borgo Torretta al "Palio di Asti 2013", ma soprattutto due giorni dopo la tragica morte del cavallo di Santa Maria Nuova al canapo, parla il rettore del rione rosazzurro Marco Gonella affrontando, forse per primo in questi giorni di invettive cieche e polemiche a catena sui social network e sulla stampa nazionale, con molto raziocionio tutta la questione.
«Dobbiamo essere vicini al nostro fantino – dice Gonella – che è la prima vittima di questo incidente e ha anche rischiato di rimanere sotto il cavallo e fare la sua stessa fine. Non dobbiamo però sottovalutare quello che è successo perché il Palio deve continuare, ma certi episodi devono essere evitati. E' indispensabile – aggiunge – prevedere accorgimenti tecnici che comportino lo sganciamento automatico del canapo sotto pressione, anche se non interviene il mossiere: meglio mille partenze false che un infortunio a un cavallo o a un fantino». Il rettore di Santa Maria Nuova contesta anche il fatto che il fantino Jonatan Bartoletti abbia compiuto un atto insensato forzando la mossa nel momento in cui riteneva prossima la partenza per prevenirne una di rincorsa. E' la stessa cosa successa nella seconda batteria con Pusceddu quando fantino e cavallo sono caduti, per fortuna senza conseguenze, secondo una dinamica successa «cento altre volte».
Tra le parole del portacolori si legge anche un invito a tutti coloro che «parlano a vanvera in queste ore» ad avere più rispetto per il dolore dei borghigiani e di tutto il rione. «Qualcuno ha scritto su queste pagine che il cavallo sarebbe stato preso dallippodromo e portato al Palio senza alcuna preparazione specifica – dice Gonella – E falso. Il Cavallo è stato acquistato dal fantino un anno fa appositamente per correre ad Asti e da allora ha fatto solo corse in provincia vincendo allo stadio ad Asti e a Monteroni; per il dopo Palio era pronto per lui un paddock a Pistoia dove trascorrere un sereno inverno al prato. E stato accudito nel miglior modo possibile e i ragazzi che hanno trascorso con lui questi giorni in scuderia sono distrutti dal dolore e accecati dalle lacrime.»
Chiude, infine, con una speranza: «E difficile ricominciare dopo una disgrazia del genere ma la forza che dà quella grande passione che unisce tutto lanno persone di tutte le età, estrazione sociale, cultura è così forte che sapremo andare avanti, consapevoli che siamo dalla parte del giusto, che le disgrazie possono sempre accadere in tutti i campi e che è nostro obbligo fare sì che non si ripetano.»