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Attualità

Incisa Scapaccino, la costruzione dell’impianto Bess aspetta la decisione del Tar

L’amministrazione comunale e l’opposizione contrari, ma si attende la risposta del tribunale amministrativo regionale

Era inizio marzo quando era scoppiato il caso della costruzione di un impianto Bess, un sistema di accumulo di energia, sotto la Tenuta Olim Bauda, poco fuori da Nizza.

Da lì, tra Diana Bertolino in rappresentanza della famiglia (che aveva ricevuto il pieno appoggio sia dell’Associazione Produttori del Nizza che dalla Strada del Vino Astesana), l’amministrazione comunale e l’opposizione si erano detti subito contrari, avviando persino una petizione che aveva raggiunto 1111 firme.

Dopo 3 mesi però, a fine giugno, il sindaco Ettore Denicolai, in seguito a un tavolo tecnico al Suap dell’Unione Collinare, alla quale avevano partecipato tutti gli organismi coinvolti come la Regione, la Provincia, l’Arpa, la Soprintendenza, Commissione Paesaggio e i vigili del fuoco, dove ci fu più silenzio assenso, fa dietrofront. Non senza imporre misure di sicurezza e vigilanza costante, come schermature visive, recinzioni, viabilità separata interna e sistemi antincendio e anti-dispersione.

La richiesta infatti è stata fatta su un terreno per metà agricolo e per metà industriale. L’area dove andrebbe realizzato l’impianto copre 9 mila metri quadrati.

La risposta però non tarda ad arrivare. A fine luglio ad Acqui Terme si tiene una conferenza organizzata dalla Consulta dei Comuni e dei Comitati per il Paesaggio, l’Agricoltura e le Energie Sostenibili. Tra i protagonisti il caso del Bess d’Incisa, con un attacco a tutto spiano sulla mancanza di studi completi e a lungo termine sull’inquinamento magnetico, all’impatto visivo, acustico e sulla vicinanza alle abitazioni.

A oggi tuttavia la situazione è ferma. In seguito al ricorso fatto proprio dai cittadini confinanti con il sito (evolutosi poi in comitato) al Tar, il tribunale amministrativo regionale, tutto è in attesa: il tribunale non ha ancora convocato l’udienza.

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