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Incompatibilità: il M5S dà battaglia al sindaco Rasero
Attualità

Incompatibilità: il M5S dà battaglia al sindaco Rasero

I quattro consiglieri eletti danno a Rasero 7 giorni di tempo per scegliere se dimettersi dalla vicepresidenza della CrAsti o da sindaco: in caso contrario andranno in tribunale

A poche ore dal risultato definitivo del ballottaggio, i neo consiglieri del Movimento 5 Stelle di Asti, Davide Giargia, al secondo mandato, Massimo Cerruti, il candidato sindaco, Giorgio Spata e Alessia Sapuppo, muovono battaglia sulla questione di incompatibilità Banca – Comune del neo sindaco Rasero.

“Manteniamo le promesse e, dunque, il nostro impegno è già orientato verso uno dei nostri obiettivi principali: evitare che gli interessi di pochi prevalgano su quelli della collettività. – spiega Cerruti – Nello specifico, come già anticipato durante la campagna elettorale, non tolleriamo che esista un conflitto di interessi, anche solo potenziale, come recita l’art. 63 del Testo unico sugli Enti Locali, in relazione alla persona del nuovo sindaco di Asti che attualmente non si è ancora dimesso dalla carica di vicepresidente della Cassa di Risparmio di Asti, non ha mai dichiarato apertamente di volerlo fare e non ci risulta che abbia avanzato tale richiesta. Il fatto di sedere in entrambe le poltrone non può permettere a chi deve svolgere un ruolo super partes quale quello del primo cittadino, di prendere delle decisioni indipendenti”.

Già durante il mandato del precedente sindaco Fabrizio Brignolo, Davide Giargia aveva presentato un’interrogazione urgente nel giugno del 2015 sollevando una questione di incompatibilità: accadeva, infatti, che la società Asti Sport aveva ricevuto nel 2005 dalla giunta Voglino la gestione del campo sportivo di corso Alba; nel 2006 la stessa società si era offerta di eseguire dei lavori di ristrutturazione in cambio di una proroga del contratto di gestione fino al 2020 e per sostenere tale spesa aveva acceso presso la Cassa di Risparmio di Asti un mutuo di circa 180.000 euro: il Comune di Asti garantiva, in caso di inadempienza della società, il pagamento delle rate del mutuo attraverso una fideiussione.

Essendosi trovata la società Asti Sport in difficoltà nell’onorare i pagamenti, ricevette solleciti di pagamento da parte della banca, “quindi, la situazione paradossale – ricordano i pentastellati – era che Fabrizio Brignolo banchiere, in quanto componente del consiglio di amministrazione della banca, si trovava a sollecitare i pagamenti a Fabrizio Brignolo sindaco, in quanto il Comune era garante della società”.

“Appare chiaro – continuano – che il rischio di incompatibilità fra le varie cariche esiste ed è pericoloso che possa frapporsi fra l’interesse della collettività e quello di chi fa parte di un gruppo ristretto come coloro che hanno degli interessi diretti o indiretti nella gestione della Banca di Asti. Purtroppo cambiano i nomi dei sindaci, si alternano destra e sinistra sugli scranni, ma i conflitti di interesse potenziali e reali sono sempre gli stessi e il rischio che a governare la città non sia la politica, ma gli interessi finanziari ed economici di pochi è sempre troppo alto. Maurizio Rasero, pertanto, è invitato a dare una risposta e a dimettersi entro 7 giorni da oggi, 27 giugno. Il passo successivo, in caso di mancate dimissioni, sarà il ricorso al Tribunale con un’azione popolare”.

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