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Attualità

Incontro con Beppe Gandolfo alla Trinità di Nizza Monferrato: l’oratorio come luogo di crescita

“I giovani? Hanno bisogno di regole, ma di quelle che sono in grado di riconoscere e, per questo, rispettare. In questi termini, gli oratori sarebbero fondamentali per offrire un primo contatto a chi si affaccia sul mondo degli adulti”

L’oratorio è ancora un luogo di crescita

I giovani? Hanno bisogno di regole, ma di quelle che sono in grado di riconoscere e, per questo, rispettare. In questi termini, gli oratori sarebbero fondamentali – anche come spazi sportivi – per offrire un primo contatto a chi si affaccia sul mondo degli adulti. Questo uno degli spunti lanciati da Beppe Gandolfo, giornalista Mediaset, nell’incontro di sabato all’Auditorium Trinità a cura degli Exallievi Oratorio Don Bosco di Nizza.

Il dialogo con il figlio

L’ospite ha riportato la propria esperienza diretta nel dialogo con il figlio: «Oggi ha 22 anni e posso ringraziare il calcio se, anche nei momenti di litigio più profondo, potevo conservare con lui una forma di contatto». Gandolfo ha fatto cenno a colui che, di fatto, fu inventore del concetto di oratorio: «Fu San Filippo Neri, nel 1500, che si dedicò ai ragazzi sbandati delle periferie romane». Un percorso proseguito in tempi più recenti da San Giovanni Bosco.

Ritrovo di giovani difficili

Ma cosa può essere, oggi, un oratorio? «Un luogo per gli ultimi. Quindi, occupandosene, può e deve diventare ritrovo dei giovani difficili, con ciò che comporta. Ma anche punto di incontro per chi ha i capelli bianchi». Inevitabile che la conversazione si spostasse sull’Oratorio nicese dal destino ancora sospeso. Dal sindaco Simone Nosenzo, conferma dell’intento di accettarne la donazione al comune, pur con ragionamenti da fare sulla gestione. In chiusura, Pietro Balestrino non ha fatto mancare la sua frecciata: «La tirate in lungo da 4 anni, ma presto ci saranno novità».

Fulvio Gatti

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