Ingente, ma non sufficiente, lo stanziamento di 3 milioni e 600 mila euro euro destinato alle aziende agricole piemontesi che, nel 2024, hanno subito danni economici da parte della fauna selvatica.
A fare il punto, riflettendo su numeri, economie e visione, è la Coldiretti.
«L’importo stanziato dalla Regione va a coprire solo l’83% dei danni periziati in Piemonte – precisa la Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone – somme insufficienti e da rivedere, in quanto, le nostre imprese stanno vivendo, ormai da anni, una situazione insostenibile, aggravata, da gennaio 2022, dalla Peste Suina Africana, con abbattimenti di cinghiali ancora troppo bassi nell’anno in corso (sotto i 10 mila a livello regionale). Oltretutto, il contributo non costituisce certo una soluzione, quanto il corretto e dovuto sostegno a quelle realtà produttive che, loro malgrado, sono costrette a vedere sacrificata parte, e in alcuni casi anche in misura rilevante, della potenziale redditività derivante dallo svolgimento dell’attività aziendale».
«Il nostro pressing continuerà affinché gli indennizzi vengano riconosciuti in misura integrale e, soprattutto, affinché si adoperino concrete azioni in grado di prevenire i danni – interviene il direttore Coldiretti Asti Giovanni Rosso – solo così si potranno dirottare preziose risorse al sostegno della produttività del comparto, con prospettive di sviluppo crescente in un’ottica di sostenibilità ambientale, economica e sociale».
Intanto, è di questi giorni la missiva indirizzata al presidente Alberto Cirio e all’assessore Regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni, affinché si compensino i risarcimenti in modo integrale.