È di 5 operai il bilancio delle morti sul lavoro negli ultimi 2 giorni e a soli 6 dalla Festa del Lavoro del Primo Maggio e, ancora, a poche ore dalla pubblicazione da parte dell’INAIL dell’andamento infortunistico sul lavoro dei primi 3 mesi del 2025 che ha evidenziato la drammaticità di un fenomeno che non accenna ad arrestarsi.
Campania, Lazio, Lombardia e Veneto sono le Regioni protagoniste dei tragici eventi che hanno coinvolto: un 47enne, Stefano Alborino (della provincia di Caserta), che ha perso la vita a causa di una caduta dall’alto mentre stava lavorando alla ristrutturazione di una facciata; Francesco Solimando (della provincia di Foggia ma che prestava lavoro a Nettuno), anche lui di 47 anni, padre di tre bambine, che è morto folgorato in un impianto fotovoltaico; un uomo di 60 anni (a Carpiano nel milanese), di cui ancora non si conoscono ancora le generalità, che è stato travolto da una motrice mentre camminava; un muratore di soli 24 anni (a Milano), di cui tuttora non si apprende il nome, che è precipitato da 12 metri di altezza perdendo la vita sul colpo; Raffaele Galano, di 58 anni (di Brendola nel Vicentino), che è deceduto macellato da un ingranaggio di un macchinario all’interno di un’azienda che opera nel settore dei cavi per applicazioni speciali.
Dall’elaborazione ANMIL degli ultimi dati statistici appena pubblicati dall’INAIL effettuata dal Coordinatore dei Servizi Statistico-Informativi ANMIL, Franco D’Amico, si evince che le denunce d’infortunio sul lavoro registrate dall’Istituto nel primo trimestre 2025, sono state circa 142.800, in calo dell’1,6% rispetto al primo trimestre 2024. Ciononostante, per contro, i morti sul lavoro hanno fatto registrare un aumento consistente pari a +9,9% (dai 191 del 2024 ai 210 del 2025). Per quest’ultimo tipo di eventi, i settori storicamente più colpiti sono in particolare quelli che presentano i maggiori livelli di rischio di mortalità: costruzioni, agricoltura e trasporti. Ma questo primo trimestre dell’anno ha riservato una sorprendente eccezione: mentre in agricoltura i morti in occasione di lavoro (esclusi quelli in itinere che non attengono strettamente al tipo di attività lavorativa esercitata) sono cresciuti del 26,7% (da 15 a 19) e nei trasporti sono aumentati del 38,5% (da 13 a 18), nelle costruzioni si è registrato un calo del 16% essendo il numero dei morti sceso dai 25 del periodo 1 gennaio- 31 marzo 2025 ai 21 dello stesso periodo dell’anno precedente.
«Si tratterà forse di una semplice coincidenza, di un caso del tutto occasionale, ma noi vogliamo pensare – afferma il presidente territoriale ANMIL Asti, Tiziana Biamino (nella foto di copertina)- che questa strana tendenza riguardo al calo degli infortuni mortali nel settore delle costruzioni sia stata, invece, determinata dal contributo di un recente strumento normativo che ha cominciato a produrre i suoi primi risultati positivi: la cosiddetta ‘Patente a punti’. Come noto, questa disposizione normativa è entrata in vigore dal primo ottobre 2024, introdotta nel nostro ordinamento dal D.L. 19/2024 (decreto PNRR 4) e riscritto integralmente dal D.L.19/2024, che prevede nuove importanti norme per la sicurezza sul lavoro nei cantieri edili sia fissi che mobili, un meccanismo pensato per incentivare e premiare le aziende edili che dimostrano un impegno concreto nell’adozione di misure di prevenzione e di miglioramento della sicurezza sul lavoro e, allo stesso tempo, punire severamente con sanzioni pesanti eventuali carenze o violazioni».
«Sembrerebbe, dunque, che in questa prima parte dell’anno, un qualche risultato sia stato raggiunto – continua Biamino – ma non bisogna tuttavia dimenticare che si tratta di dati ancora provvisori e molto parziali (soltanto tre mesi); né si può omettere che in questi primi mesi del 2025 vaste aree del Paese sono state flagellate da fenomeni meteorologici di grande intensità, caratterizzati soprattutto da forti piogge che, come noto, non favoriscono l’attività dei cantieri edili nelle lavorazioni all’aperto, costringendo spesso le maestranze alla sospensione dei lavori anche per periodi prolungati».
«In definitiva, a nostro parere, è ancora troppo presto per esprimere un giudizio significativo e che possa ritenersi definitivo sugli effetti benefici della ‘Patente a punti’: valutazioni di questo genere vanno effettuate a medio-lungo termine. Bisogna attendere, dunque, il consolidamento dei dati statistici che mensilmente vengo forniti dall’INAIL ed auspicare che in generale il provvedimento normativo adottato e il sistema della patente a punti in particolare, possa spingere tutto il mondo dell’edilizia verso comportamenti più corretti ed ispirati a quella cultura della sicurezza che da sempre, purtroppo, si è rivelata piuttosto carente in questo settore», conclude Biamino.