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Smog: parziale blocco del traffico e altre limitazioni
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Inquinamento da PM10: dopo Torino e Milano Asti è la città che ha superato di più i limiti

Lo dice il rapporto “Mal d’aria” appena pubblicato on line da Legambiente – Rasero replica spiegando quanto si sta facendo per abbattere lo smog

“Nel 2022 sono 29 le città, tra quelle di cui si hanno a disposizione i dati, che hanno superato il limite di 35 giorni di sforamento previsti per il PM10: su tutte Torino (Grassi) con 98 sforamenti, seguita da Milano (Senato) con 84, Asti (Baussano) 79, Modena (Giardini) 75, Padova (Arcella) e Venezia (Tagliamento) con 70. Queste città hanno di fatto doppiato il numero di sforamenti tollerati dalla norma (35) e rappresentano per il 2022 la punta dell’iceberg dell’inquinamento atmosferico delle nostre città”. Così si legge nel rapporto “Mal d’aria” stilato da Legambiente e appena pubblicato on line.

Insomma, stando all’indagine di Legambiente Asti è la terza città più inquinata d’Italia da PM10 dietro a Torino e Milano. Ma le prime sono due grandi metropoli e questo la dice lunga sulla qualità dell’aria che ogni giorno devono respirare i cittadini astigiani. Non a caso Asti dovrà “più che dimezzare le concentrazioni da PM10”, sempre come evidenziato da Legambiente.

Se e come si riuscirà ad abbattere lo smog cittadino è tutto da vedere, ma nel frattempo l’amministrazione Rasero ha voluto replicare all’indagine di Legambiente spiegando quanto ha fatto per abbassare la concentrazione di polveri sottili.

«Si prende atto di come tali dati siano significativi ed impattanti sull’ambiente e sulla salute pubblica, benché non inattesi, a fronte delle considerazioni che da lungo tempo si stanno facendo a livello di Bacino Padano, anche per contestare le sanzioni decise dall’Unione Europea: – replica il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore all’Ambiente Luigi Giacomini – la penalizzazione geografica che subisce la Pianura Padana per via delle condizioni orografiche, che non favoriscono la dispersione degli inquinanti ed il contributo all’accumulo degli inquinanti, determinato in maniera rilevante dalle condizioni meteorologiche e climatiche della Pianura Padana. Le proposte di Legambiente per rendere le nostre città più vivibili e sostenibili sono, pertanto, sicuramente condivisibili e devono essere prese in considerazione vista la situazioni rilevata: zone a zero emissioni, città 30 km all’ora, potenziamento del trasporto pubblico, elettrificazione autobus e sharing mobility».

«Questa città – continua Rasero – ha adottato già numerose misure che perseguono i medesimi obiettivi delle citate proposte di Legambiente, ossia l’allargamento della Ztl, l’ampliamento delle piste/corsie ciclabili, la progettazione di stazioni per le biciclette, i provvedimenti di limitazione dei veicoli maggiormente inquinanti, l’estensione del divieto di accensione degli impianti di riscaldamento, le indicazioni semaforiche dei livelli di allerta antismog, l’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica dei veicoli, nonché la possibilità di adesione al programma Move In. Inoltre, questa amministrazione ha in serbo ulteriori interventi che mirano a mitigare gli effetti di stagnazione degli inquinanti atmosferici provocate dalle citate condizioni sfavorevoli a cui le città della Pianura Padana sono soggette. Aggiungo che siamo inoltre in attesa dell’invio da parte di Anas dello studio di fattibilità del collegamento Sud/Ovest che, come ricordato più volte, è un’opera importante per diminuire drasticamente il traffico veicolare in città portando così una sensibile riduzione dell’inquinamento atmosferico urbano».

«Occorre, tuttavia, anche la collaborazione dei cittadini sia in termini di rispetto delle limitazioni disposte sia in termini di fruizione delle infrastrutture che sono e verranno messe a disposizione per la riduzione del traffico veicolare. – sottolinea Giacomini – Aggiungo inoltre che sono in corso valutazioni e quanto prima adotteremo ulteriori misure”.

Le precisazioni tecniche sul rilevamento dell’aria

Ma dal Comune vogliono precisare che “il valore medio annuo di polveri presso la stazione D’Acquisto è rimasto invariato, ossia pari a 29 microgrammi al metro cubo, nel 2021 e nel 2022 e presso la stazione Baussano è cresciuto del 16%, ossia pari a 36 microgrammi al metro cubo nel 2022 di contro ad un valore di 31 microgrammi al metro cubo nel 2021; tali valori (31 e 36) corrispondono entrambi ad una qualità denominata moderatamente buona”. Gli amministratori osservano inoltre che “il dato che ha penalizzato la città di Asti nel rapporto di Legambiente deriva dalla stazione di misura dell’inquinamento da traffico situata presso la scuola Baussano (che ha registrato ben 79 superamenti nel 2022, contro i 59 relativi al 2021), ossia limitrofa all’area in cui nel 2022 si è creata la maggior congestione di autoveicoli nel periodo di chiusura del cavalcavia Giolitti” e che “la stazione di misura dell’inquinamento di fondo della città di Asti, posizionata presso la scuola D’Acquisto, ha tuttavia evidenziato un numero di superamenti nel 2022 pari a 43, inferiori ai superamenti rilevati nell’anno 2021, pari a 47, ossia un andamento leggermente migliorativo e, comunque, non così peggiorativo quanto quello rilevato dalla stazione Baussano”.

Ambiente Asti: «La sfida è diminuire emissioni, non nasconderle sotto il tappeto»

Dalla lista Ambiente Asti il consigliere Mario Malandrone non è d’accordo sulle scelte di Rasero per tentare di limitare lo smog, in particolare contesta l’utilità del futuro collegamento Sud/Ovest: «La sfida è diminuire emissioni, non nasconderle sotto il tappeto – contesta Malandrone – Con gli stessi soldi della Tso, avremmo fatto infrastrutture per la mobilità (da metropolitana leggera, a complanari veramente utili, piuttosto che rendere facile realizzare mobilità alternativa e non certo con cantieri simili a una autostrada come quello di corso Gramsci), avremmo cercato fondi per il trasporto pubblico locale, fatto operazione di abbattimento delle polveri con il verde e specie davvero utili a tale scopo. E è chiaro che a un abitante di corso don Minzoni, faccia sperare che la Tso riduca l’inquinamento, ma chi amministra dovrebbe sommare le polveri da cantiere, le polveri sulla nuova arteria, raccontare che la nuova arteria nuovamente non servirà al traffico principale, non raccontare favolette perché non si sa che fare e perché si hanno i soldi per quello».

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