Focus astigiano su stagione e prospettive del frumento tenero, mercoledì 18 settembre nella sede del Consorzio Cap Nord Ovest con i soci Coldiretti Asti, per un’analisi sull’annata appena conclusa e sulle opportunità garantite dal progetto filiera “Gran Piemonte”.
A bilanci fatti, l’annata 2024 è stata difficile, spesso interrotta dal maltempo e con gran parte del raccolto coricato. A pagarne maggiormente le spese sono stati i frumenti “panificabile” e “panificabile superiore”, il cui aumentato apporto di azoto, resosi necessario per raggiungere le caratteristiche fenologiche (forza, tenacità ed estensibilità dell’impasto della farina), ha favorito l’allettamento della pianta e, conseguentemente, della spiga e della cariosside.
In altri casi, invece, ci si è imbattuti nella pre-germinatura dei chicchi, con conseguente declassamento del frumento, che è stato destinato ad uso zootecnico e/o per impianti di biogas. Sebbene variabile da areale ad areale, la resa media si è attestata sui 40 quintali ad ettaro, contro i 60/70 degli scorsi anni. Allo stesso modo, il peso specifico è passato da 78/80 a 73/74. Le quotazioni, conseguentemente, hanno raggiunto i 18/20 euro al quintale.
Una pesante fotografia sul comparto, che trova sollievo solo guardando all’accordo di Filiera Gran Piemonte, stipulato tra la Coldiretti Piemonte e il Consorzio Agrario del Nord Ovest.
“Quest’anno, il raccolto regionale registrato dal Consorzio Agrario è derivato da circa 8mila ettari, di cui 827,20 provenienti nella provincia di Asti e destinate, tra gli altri, a Mix Gran Piemonte, Barilla (prezzo d’acquisto 259 euro a tonnellata IVA esclusa), Giorgione (268 euro/t), mix Gran Forza Piemonte (318 euro/t) e Harmony (249 euro/t)” ha spiegato Franco Ramello, Responsabile Economico Coldiretti Piemonte. “A queste quotazioni si aggiungono quelle del Frumento Panificabile (212 euro/t), Frumento 73/75 (201 euro/t) e Frumento altri usi (173 euro/t)”.
Dall’analisi prodotta durante la serata, è complessivamente emersa soddisfazione per i mix di frumento tenero coltivati dalle aziende cerealicole aderenti alla filiera Gran Piemonte, in particolare, per il mix “Forza Piemonte”, caratterizzato da una specifica combinazione di produzioni che, nel rispetto del disciplinare, garantisce attenzione all’ambiente e alla biodiversità, fornendo un’interessante resa, una buona resistenza alle patologie e una farina duttile, con una stabilità dei componenti nella fase molitoria (peso ettolitrico minimo; 79 kg, proteine minimo: 15% e W minimo: 400).
“L’accordo si basa su una progettualità innovativa, che prevede la miscela dei diversi grani già in campo e una semente certificata in sacchi loggati Filiera Gran Piemonte” ha spiegato il Presidente del Consorzio Agrario Cap Nord Ovest Adriano Cavallito. “Trattasi di un Contratto che dà valore al raccolto, a partire dalla qualità, produttività, premialità e trasparenza contrattuale stessa, fino alla garanzia del ritiro, all’assistenza tecnica e ai pagamenti agevolati. Il Consorzio crede molto nella Filiera Gran Piemonte” ha concluso Cavallito, “e lo dimostrano gli importanti investimenti tecnici e di studio messi a terra, per definire le migliori opportunità colturali a seconda dei diversi areali di produzione”.
“Inoltre” ha proseguito il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone, “anche in annate complicate sotto il profilo climatico ed economico, il progetto di Filiera Gran Piemonte consente di potenziare e di valorizzare la produzione di grano astigiano, per ottenere prodotti con farine di ottima qualità, che rispondano alle esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla provenienza e alla genuinità degli ingredienti”.
“La Filiera Grano Piemonte, infine” ha concluso il Direttore Giovanni Rosso, “riconosce prezzi equi alle aziende, mai al di sotto dei costi di produzione, e garantisce il rispetto della normativa di contrasto alle pratiche sleali, con l’obiettivo di fornire le industrie italiane di frumento 100% Made in Piemonte”.