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Interrogazione parlamentare e lettera delle famiglie in difesa di “Bimbisvegli”

Continua la mobilitazione a favore della metodologia didattica applicata nelle scuola primaria di Serravalle

Continua a Serravalle la mobilitazione a difesa della metodologia didattica Bimbisvegli, applicata nella scuola primaria “Donna” della frazione.
Una metodologia che si basa su alcuni punti cardine: l’istruzione all’aperto, nella natura; la collaborazione di giovani migranti durante alcune lezioni; la pace come principio e insegnamento fondamentale. Ma che, da alcuni mesi, vede insegnanti e famiglie preoccupati per i segnali che arrivano dalla dirigenza del V Circolo didattico, cui appartiene la scuola.
Come spiega Gianpiero Monaca, insegnante della scuola e “anima” della metodologia didattica, che dallo scorso 6 giugno ha iniziato per questa causa lo sciopero della fame. “Sono segnali – afferma – che minano alla base la metodologia. Tra questi, il fatto che dal settembre 2019 non è stata riconosciuta come progetto scolastico ufficiale approvato dal collegio docenti del circolo, come in passato, per una dimenticanza che non è ancora stata sanata. E il fatto che ci è stato imposto di fare attività all’aperto entro 400 metri dalla scuola per motivi di sicurezza, cosa che diminuisce di molto le possibilità di attività che svolgevamo in passato”.
Dopo il presidio permanente delle scorse settimane, la mobilitazione prosegue ora con altre iniziative.

La lettera al Ministero e l’interrogazione di Fornaro

“Innanzitutto – spiega Monaca – la lettera inviata al Ministero dell’Istruzione da parte della comunità educante di Serravalle. Quindi l’interrogazione a risposta scritta depositata nei giorni scorsi dall’on. Federico Fornaro, capogruppo Leu alla Camera dei Deputati”. Il parlamentare, rivolto al Ministro dell’Istruzione Bianchi, ha domandato “se non ritenga utile valorizzare l’esperienza di questa piccola scuola e inserire il metodo “Bimbisvegli” tra le tante realtà di sperimentazione e di valorizzazione delle avanguardie educative e pedagogiche della scuola italiana”. Sottolineando, a questo proposito, il trend positivo delle iscrizioni: “All’arrivo del maestro Giampiero Monaca a Serravalle, nel 2017 – ricorda – c’erano 21 iscritti. Oggi sono 53, e per l’anno scolastico 2021/2022 sono registrate 63 iscrizioni”.

La lettera firmata dalle famiglie

Infine la lettera (firmata da 43 famiglie sulle 53 che hanno figli iscritti nella scuola) molto circostanziata e ancorata alla normativa sull’autonomia scolastica e sulla valorizzazione delle minoranze all’interno del piano di offerta formativa della scuola. “Firmata da 150 persone, ovvero i genitori e i parenti coinvolti nell’educazione quotidiana dei bambini – prosegue Monaca – è stata indirizzata al direttore dell’Ufficio scolastico regionale Fabrizio Manca. Con questo documento le famiglie chiedono di fare qualsiasi cosa – a livello ministeriale o regionale – per consentire a questa metodologia di proseguire. Una soluzione potrebbe essere quella di farci “studiare” da ricercatori o, meglio ancora, dal Movimento piccole scuole dell’Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, Ente di ricerca del Ministero dell’Istruzione) di cui facciamo parte. Insomma, le famiglie chiedono di trovare gli strumenti normativi per consentire a chi dirige il circolo di avere le rassicurazioni che consentono di dare spazio a tutti, ovvero alle scuole più tradizionali e a percorsi alternativi come il nostro. E, una volta attuato questo passaggio, ci sia consentito di continuare a lavorare, magari puntando, fra qualche anno, ad una sperimentazione del Ministero dell’istruzione, come avvenuto per la ‘Scuola senza zaino’”.
Come riportato nella lettera, i genitori affermano che “il progetto “Bimbisvegli” permette ai nostri bambini di assumere un ruolo attivo nel proprio processo di apprendimento offrendo esperienze didattiche non ripiegate su sé stesse, ma aperte e stimolanti, finalizzate a suscitare la curiosità dell’alunno favorendo l’esplorazione e la scoperta (Indicazioni nazionali per il Curricolo, 2018). Noi abbiamo il diritto di chiedere che il progetto “Bimbisvegli” venga inserito all’interno del PTOF ai sensi della legislazione sull’autonomia scolastica, in quanto, secondo il D.P.R. 275/1999, il PTOF comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizzale corrispondenti professionalità. (Art 3 comma 2); cura la promozione e il sostegno dei processi innovativi (Art 5). Inoltre, tiene conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti (Art 3, comma 3)”.

Lo sciopero della fame del maestro Monaca

Altra iniziativa di mobilitazione, lo sciopero della fame ad oltranza dello stesso maestro Monaca. “Il mio obiettivo – conclude – è testimoniare la fiducia nel Ministero dell’Istruzione. A cui domando, una volta per tutte: Bimbisvegli è o non è una metodologia adeguata alle indicazioni ministeriali? Osservateci. Se poi la risposta è affermativa, lasciateci proseguire in tranquillità”.

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Una risposta

  1. Ringrazio questa testata per aver dato spazio a tutti noi che ci battiamo perché questa splendida iniziativa culturale di scuola pubblica possa continuare serenamente e fattivamente il proprio operato.

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