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Cumuli di rifiuti al campo rom in un'immagine di repertorio
Attualità
Il caso

Ipotesi di spostamento del campo rom: Rasero chiede il parere del ministro per l’opzione hub di Annone

Dopo le dichiarazioni del prefetto Ventrice sugli eventuali rischi di epidemie (ed eventuali responsabilità imputabili al sindaco), si accelera verso la bonifica

«Non è nostra intenzione scaricare la responsabilità di quel campo, o creare nuovi problemi, sul Comune di Castello di Annone, ma se, come sostiene il prefetto, la situazione non è più sostenibile, c’è il rischio di epidemie e di morti, abbiamo segnalato al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che l’unica soluzione a portata di mano, di rapida attuazione, è portare le famiglie rom nell’hub di Annone, oggi vuoto. Ma siamo ovviamente disponibili a spostare i rom, un po’ più di 80 persone, ovunque la Prefettura ci indichi». Così il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, spiega il motivo che l’hanno spinto a rivolgersi direttamente al Roma dopo alcune recenti dichiarazioni del nuovo prefetto Claudio Ventrice pubblicate su La Stampa locale.

Dichiarazioni rilasciate dal più alto rappresentante governativo sul territorio che certo non sono passate inosservate, specie in Comune. Una frase, in particolare, “se ci fosse un’epidemia, se vi fossero dei morti, ad andare nei guai sarebbe il sindaco” è stata riportata nella lettera inviata al ministro per chiedere se il Governo condivida la gravità della situazione e, di conseguenza, se acconsenta a utilizzare l’hub di accoglienza profughi di Annone quale ricovero temporaneo per i rom. Nel frattempo, come scritto nella missiva, il Comune potrebbe iniziare la bonifica del campo di via Guerra anche usando i soldi, 150.000 euro, già messi a bilancio per affrontare l’infinita questione. Come dire: valuti Lamorgese se il rischio di epidemie e morti sia davvero reale, sebbene quel campo versi in situazioni disastrose da molti anni e non è mai stata una priorità chiuderlo per sempre. Fino ad oggi. L’eventuale assenso del Governo dovrebbe, in linea teorica, superare il parere negativo sullo spostamento dei rom ad Annone sostenuto dal prefetto.

«Ma se così non fosse, – aggiunge Rasero – ci sarebbero tempi più lunghi nei quali, con i soldi stanziati, andremo ad affrontare la bonifica e la messa in sicurezza dell’area togliendo l’immondizia, occupando con jersey in cemento gli spazi a rischio di essere trasformati in discarica e altro. Lo dico guidando un’amministrazione che, diversamente dal passato, è intervenuta sulle criticità di quel campo cercando di integrare i rom, lavorando contro la dispersione scolastica, mettendo i residenti nelle condizioni di pagarsi le utenze, come tutti gli altri cittadini. In questo modo si è passati da 250 a meno di 100 residenti. Ma noi siamo convinti che quel campo sia, prima di tutto, un problema di ordine pubblico tanto che, dopo anni, abbiamo ottenuto che ci fosse un presidio H24 tra forze dell’ordine che si danno il cambio. In questo modo si sono fermati gli incendi e gli sversamenti dei rifiuti ad opera di ignoti».

Invece per Prefettura e Questura il campo rom di via Guerra è un problema soprattutto di natura sanitaria e il sindaco, responsabile della salute pubblica, è l’autorità che deve risolverlo trovando un luogo dove spostare i rom per toglierli, almeno così si spera, da ogni tipo di pericolo. Per Rasero il luogo più pratico è l’hub «con i servizi sociali di Asti che continuerebbero ad occuparsi delle famiglie rom». Altre soluzioni a breve termine sembrano davvero fuori portata.

Le parole del prefetto Ventrice che hanno messo “in allerta” il sindaco di Asti

«Se ci fosse un’epidemia, se vi fossero dei morti, ad andare nei guai sarebbe il sindaco. Non io. Quindi è innanzitutto interesse dell’Amministrazione comunale individuare una soluzione». Sarebbero queste le parole, riportate in un’intervista su La Stampa, che hanno provocato la reazione del sindaco di Asti e la successiva lettera al Ministro dell’Interno Lamorgese. Il prefetto Ventrice, giunto ad Asti un paio di mesi fa, ha dato parere contrario allo spostamento dei rom fuori dal territorio comunale, escludendo, quindi, il trasloco nell’hub di Annone. Dal punto di vista del sindaco interpellare il Ministro Lamorgese è stata una necessità per “sbloccare” l’eventuale situazione di pericolo, ma quello che potrebbe essere definito un braccio di ferro tra Comune e Prefettura potrebbe essere un fraintendimento.

Abbiamo cercato il dottor Ventrice per chiedergli una replica sul caso, ma in questi giorni è in ferie. Fonti vicine a lui confermano, però, che si tratta di una questione sanitaria, non tanto di ordine pubblico, e che spetta al Comune tracciare una road map per risolverla indicando come e dove dovrebbero essere accolte le famiglie per consentire la bonifica del campo. Allo stesso modo arriva la conferma che il presidio H24 delle forze dell’ordine, in via Guerra, non è sostenibile a tempo indeterminato, ma che tutte le istituzioni, a partire da Prefettura e Questura, saranno a completa disposizione del sindaco per agevolare il piano di messa in sicurezza dell’area, una volta definito.

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