Quest’anno il Civico Istituto di Musica “G. Verdi” compie 200 anni. Dal 1825 è la “casa della musica” degli astigiani, un luogo che ha dovuto affrontare alti e bassi, ma che si affaccia al suo bicentenario sempre più attento alle richieste di un’utenza differenziata, da 3 a 70 anni.
Il Verdi, di proprietà del Comune, è oggi gestito da un’associazione temporanea di imprese composta dalla Fondazione Academia Montis Regalis di Mondovì insieme all’associazione I Musici di Santa Pelagia di Torino. Conta circa 160 studenti, offre un ventaglio di corsi diversificati, collabora con numerose realtà culturali, organizza concerti, sovente ospitati nella sede di via Natta (che risale al XIV secolo) e, in occasione del bicentenario, sta preparando un corposo programma di appuntamenti. «Il Verdi ha delle grosse prospettive e abbiamo in corso una convenzione con il Conservatorio di Alessandria – spiega Maurizio Fornero, direttore gestionale e artistico della Fondazione Academia Montis Regalis di Mondovì – Come fondazione stiamo organizzando dei dottorati di ricerca, coinvolgendo anche l’Istituto Verdi».
A occuparsi dell’aspetto più gestionale è il professor Giovanni Tasso, responsabile delle attività didattiche. «Di solito a giugno, quando abbiamo i numeri definitivi, arriviamo a 175/180 studenti – spiega – Saranno avviati anche laboratori collettivi e altri corsi per i quali ci sono tante richieste. Però, secondo me, bisogna vedere oltre i numeri perché abbiamo allievi, circa 30, che seguono più corsi». All’istituto lavorano 19 docenti, più lo stesso Tasso. «Quest’anno abbiamo inaugurato il corso di flauto – continua il responsabile – Uno dei problemi della struttura era che, anni fa, era chiusa in se stessa, aspettava che fossero le persone ad arrivare e chiedere di frequentare. Adesso si sono aperte collaborazioni, come con l’Utea o il Centro Studi Alfieri, ma non solo. L’istituto ha una maggiore vitalità, gli allievi arrivano anche con il passaparola e lo dico senza polemica con chi c’era prima. Da tre anni a questa parte i Musici di Santa Pelagia hanno portato ad Asti l’iniziativa Regie Sinfonie, alcuni concerti a ingresso libero, altri con un biglietto di 5 euro e senza chiedere un centesimo al Comune. A dicembre abbiamo già tenuto cinque concerti per i 200 anni come inizio delle celebrazioni. Quindi parlerei anche di qualità considerato che dei nostri allievi hanno vinto il primo premio in tre diversi concorsi, due ad Avigliana e uno a Ovada».
L’interpellanza in Consiglio
Ma sull’attuale gestione e sulle prospettive future è stata depositata un’interpellanza dei gruppi consiliari Uniti si può, Ambiente Asti e i Verdi. Interpellanza che si apre con la questione del precedente bando per la gestione ai Musici di Santa Pelagia «assegnata nel 2017, scaduta nel 2023, poi prorogata di un anno». Dalla minoranza chiedono informazioni sul nuovo bando «che doveva uscire nel 2024 e non è stato pubblicato». Chiesti anche dettagli sull’impiego dei contributi, pari a 64.000 euro, dati dal Comune al gestore e su altri aspetti di natura gestionale o di promozione delle attività.
Una prima replica ai consiglieri di minoranza arriva dall’assessore alla Cultura Paride Candelaresi: «La delibera 168 è stata portata in Giunta il 19 marzo 2024. Si trattava dell’avvio di una procedura di partenariato speciale pubblico privato, in cui erano specificati gli indirizzi per la selezione del partner e i contenuti minimi del rapporto contrattuale, come, ad esempio, la messa a disposizione dei locali di Palazzo Verasis – Asinari di via Natta, con i suoi arredi e le attrezzature musicali, etc. La pubblicazione è avvenuta subito successivamente, la determina è del 17 aprile e il bando è stato pubblicato il 29 aprile con scadenza il 21 maggio. La commissione – continua l’assessore – è stata nominata il 24 maggio. L’esito dei verbali della commissione, dopo l’apertura dei verbali, è stato pubblicato il 27 agosto. Nel medesimo giorno è partito il tavolo negoziale (procedura obbligatoria), con il soggetto prescelto, cioè Academia Montis Regalis insieme ai Musici di Santa Pelagia, con i quali, fra l’altro, si prosegue il percorso da loro iniziato in città. Al termine di questo percorso, visti tutti gli adempimenti amministrativi, la convenzione è stata chiusa. Colgo quindi l’occasione per ringraziare gli uffici del settore cultura per l’impegno sulla pratica».
Sull’andamento del Verdi, l’assessore spiega che «al centro rimane sempre e solo la grande musica: non possiamo che aspettarci sempre più nuovi iscritti e ulteriori progetti legati alla musica classica, che rimane ovviamente il cuore pulsante del Verdi. Certo, dopo il periodo del Covid l’istituto ha avuto i suoi problemi come tutti gli organismi culturali in generale, ma c’è stata un’ottima ripresa e speriamo di costruire nuovi progetti legati alla musica lirica e anche al rap. Incoraggio studenti e insegnati ad andare avanti con impegno e perseveranza, sono certo che tutti insieme faranno il bene della città».