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Attualità

Javier Espinal regala un murales
ai profughi di Villa Quaglina

E’ un regalo un po’ speciale quello che un artista honduregno Javier Espinal ha fatto ai profughi in cerca di asilo politico in Italia ospitati a Villa Quaglina. L’artista di fama internazionale

E’ un regalo un po’ speciale quello che un artista honduregno Javier Espinal ha fatto ai profughi in cerca di asilo politico in Italia ospitati a Villa Quaglina. L’artista di fama internazionale ha infatti realizzato un grande murale nel salone al primo piano della struttura per rappresentare con una sola immagine quel grande fenomeno migratorio che sta attraversando anche l’Astigiano da un anno a questa parte. In cambio chiede solo vitto e alloggio durante la settimana che serve per finire il murale, in solidarietà con l’associazione Piam che gestisce l’hub dei profughi e gli stessi ragazzi, una trentina, tutti africani, che attualmente vi sono ospitati. «La mia arte è una risposta alla violenza nel mondo. Io vengo dall’Honduras – ha detto Espinal- il più violento Paese del Sud America e conosco bene la violenza».

Fra arte e ambiente, la missione del muralista è quella di estirpare i luoghi comuni che fanno passare la natura per aggressiva e nemica. «Sono gli uomini gli unici esseri viventi che attaccano per il solo gusto di attaccare – ha detto alle classi del corso socio sanitario dell’Istituto Castigliano  in visita –  La natura si difende e gli animali, quando lo fanno, è solo per difesa o per cibarsi». Il grande murale è stato ideato al termine di una lunga chiacchierata con i profughi ospitati. A tutti Espinal ha chiesto di dire ciò che si portavano dalla loro terra d’origine, i simboli delle loro radici. I ragazzi africani hanno risposto quasi tutti che si portavano dietro le immagini della musica e delle danze della loro patria. E così è stato costruito il grande dipinto.

Tre grandi animali sullo sfondo: a sinistra il leone simbolo dell’Africa, a destra il giaguaro simbolo del Sud America e in mezzo un grande lupo simbolo dell’ospitante Italia. Un incontro di mondi attraverso la natura, o meglio attraverso gli spiriti guida Nahuales con la presenza, in primo piano, di uomini e donne danzanti. L’artista non ha lavorato da solo: al murale hanno contribuito i profughi mentre le figure umane sono state realizzate dai ragazzi del Castigliano che, vestitisi con le tute bianche salvamacchia e presi i pennelli hanno dato sfogo alla loro fantasia. Sulla singolare iniziativa è stata aperta anche una pagina Facebook "Un murale per Villa Quaglina".

Daniela Peira

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