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Attualità

L’analisi del dopo elezioni: Renzi
e Salvini protagonisti del rilancio

Renzi ha vinto, gli altri hanno perso. A pochi giorni dal voto tutti i candidati astigiani sono impegnati ad analizzare i responsi delle urne che, al di là di ogni ragionevole dubbio, hanno premiato il Partito Democratico nella nuova veste riformista di ala renziana. Il 38,65% degli elettori ha votato PD togliendo consensi anche agli stessi alleati della coalizione di centrosinistra che, se escludiamo la lista civica di Chiamparino, sono stati abbondantemente sotto il 2%…

Renzi ha vinto, gli altri hanno perso. A pochi giorni dal voto tutti i candidati astigiani sono impegnati ad analizzare i responsi delle urne che, al di là di ogni ragionevole dubbio, hanno premiato il Partito Democratico nella nuova veste riformista di ala renziana. Il 38,65% degli elettori ha votato PD togliendo consensi anche agli stessi alleati della coalizione di centrosinistra che, se escludiamo la lista civica di Chiamparino, sono stati abbondantemente sotto il 2%.

In provincia di Asti è quasi sparita dalla geografia politica l'Italia dei Valori: con 668 voti (0,74%) sembra non aver più nulla da dire agli elettori, prova ne è il fatto che in Consiglio comunale gli eletti dell'IDV sono da tempo confluiti nel gruppo Territorio è Cultura mentre lo stesso assessore Alberto Pasta (che non è entrato nel gruppo) non fa più parte dell'Italia dei Valori (né di altri partiti) già da oltre un anno. Anche SEL – Sinistra Ecologia e Libertà non ha fatto un risultato entusiasmante (1.143 voti – 1,27%) ma sconta il fatto di essersi ristrutturato da poco e di aver iniziato tardi, in maniera molto soft, la campagna elettorale.

Altro sconfitto è Scelta Civica che con i suoi 1.360 voti (1,51%) è stato travolto dalla spinta riformista renziana svuotandosi, tutto o in parte, della sua stessa "mission". Abbastanza deludente anche il risultato dei Moderati (1.503 voti – 1,67%) se si considera che tra i due candidati c'è stato un assessore in carica: il gruppo ha ottenuto un risultato provinciale inferiore a Torino, Cuneo e Alessandria.

Nel centrodestra Forza Italia si conferma il primo partito (15.270 voti – 16,99%) con un risultato non eclatante ma significativo. Il vincitore morale del centrodestra è però Matteo Salvini, leader della Lega Nord, che ha saputo ricostruire in pochi mesi un partito alla sbando, travolto in Piemonte da Rimborsopoli. Incassare 7.722 voti (8,59%) è stato un risultato al di là di ogni più rosea aspettativa e sembra che l'effetto Salvini possa continuare anche in futuro. Nella coalizione di centrodestra poco più che simboliche sono state le presenze degli altri partiti che, in nessun caso, hanno superato l'1% delle preferenze.

Discorso a parte per il Movimento 5 Stelle (16.381 voti – 18,23%) che, non riuscendo nell'impresa di espugnare Palazzo Lascaris, ha comunque preso nell'Astigiano più voti di Forza Italia, attestandosi come secondo partito in termini di preferenze dopo il PD. Per Fratelli d'Italia 3.586 voti (3,99%) sono un tesoretto da tenere caro perché, con la deframmentazione del centrodestra, grandi speranze di fare più di questo non esistevano. Il Nuovo CentroDestra-UDC, la realtà politica di Alfano e Casini, ha preso 1.538 voti (1,71%) e, sebbene c'è chi si dice soddisfatto del risultato, è chiaro che si tratta di una sconfitta palese sulla quale ci saranno da fare molte riflessioni. Infine rimane l'Altro Piemonte a Sinistra (1.086 voti – 1,20%) realtà alternativa alla coalizione di centrosinistra ma, in definitiva, una presenza alle elezioni che potremmo definire di bandiera.

Riccardo Santagati

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