Esempio virtuoso dell’azienda Tosa Srl di Santo Stefano Belbo specializzata nella produzione di macchine per imballaggio e che dà lavoro a 100 persone
Si parla spesso di modelli di imprenditoria “etica”, dove il fatturato non è l’ossessione fissa dei vertici e dove permane ancora un rapporto “umano” tra quadri e dipendenti e dove permane un interesse sincero nei confronti della comunità in cui si opera. Nell’era della globalizzazione e del capitalismo esasperato i casi concreti si possono contare sulle dita di una mano ed è bello sapere che uno di questi offre lavoro a 100 lavoratori della Valle Belbo. Parliamo della ditta Tosa Srl di Santo Stefano Belbo, specializzata nella produzione di macchine per imballaggi.
Qui, Serena e il fratello Fabio Tosa, 37 anni lei e 34 lui, tirano avanti l’attività di famiglia, che oggi esporta i suoi prodotti in tutto il mondo, ma con un occhio di riguardo ai propri dipendenti. Tanto che giovedì scorso, i fratelli Tosa hanno concesso gli spazi della loro azienda agli operatori dell’associazione Forminlife di Asti, per una lezione gratuita sulle pratiche di disostruzione pediatrica e sulle buone norme di prevenzione contro gli incidenti domestici e aperta ai dipendenti, alle loro famiglie ma anche a tutti i santostefanesi interessati.
«Sono madre di tre bambini piccoli e conosco i pericoli e gli incidenti che possono capitare nel vivere quotidiano. Ho pensato che un corso di primo intervento potesse essere utile per i nostri dipendenti, molti dei quali sono genitori – ha spiegato Serena Tosa – Purtroppo, come famiglia sappiamo bene quanto un intervento di soccorso tempestivo possa fare la differenza». Giuseppe Tosa, padre di Serena e Fabio ed ex-sindaco di Cossano, è infatti mancato nove anni fa per un infarto. «Mio padre si sentì male in piena notte e l’ambulanza arrivò dopo cinquanta minuti. Troppo tardi. Viviamo in territori bellissimi ma isolati, lontani almeno 30 minuti dal primo ospedale e i mezzi di soccorso non sempre arrivano in tempo. Per questo può essere utile conoscere le manovre di primo soccorso, soprattutto quelle da effettuare sui bambini molto piccoli più predisposti al rischio di soffocamento». Alla serata hanno partecipato 55 persone oltre alla piccola Lavinia di 8 anni, figlia di Serena.
«E’ utile che anche i bambini conoscano le procedure da seguire e le manovre salvavita in caso di emergenza – spiega Marco Pappalardo di Forminlife – Le nostre lezioni sono aperte a tutta la popolazione e tenute da professionisti sanitari come operatori del 118. Agli incontri riportiamo casi e situazioni di tutti i giorni, condizioni talmente banali che diventano invisibili e molto pericolose. Si impara a prevenire guardando con gli occhi di un bambino e si impara ad agire in caso di emergenza apprendendo e provando le manovre salvavita su manichini ad alta fedeltà e su noi stessi». Un successo la serata di Forminlife tanto che la ditta Tosa prevede di organizzare un altro appuntamento per il prossimo dicembre e sempre negli spazi della propria azienda.
Lucia Pignari