Sabato mattina, mentre si presentavano i candidati di “Ambiente Asti”, in piazza Alfieri, Chiara Chirio, la candidata a sindaco di Italexit, movimento politico fondato dall’ex senatore del M5S Gianluigi Paragone, incontrava i cittadini nel gazebo allestito sotto i portici Anfossi. Classe 1980, originaria di Montechiaro, Chirio sarà ufficialmente presentata alla città fra qualche settimana, ma nel frattempo l’abbiamo raggiunta per rivolgerle alcune domande.
Come sta organizzando la sua campagna elettorale?
Non sono una tuttologa, ma ho al mio fianco una squadra di persone che hanno competenze su vari temi. Con loro si affronteranno le varie questioni che consideriamo prioritarie per Asti e che inseriremo nel programma per la città.
Quando presenterete la lista?
Nelle prossime settimane faremo una conferenza stampa e di sicuro Gianluigi (Paragone ndr) sarà ad Asti prima della fine della campagna elettorale. Gli mostrerò la città, alcuni luoghi nei quali pensiamo di intervenire per migliorare la situazione. Verrà qui per confrontarsi con gli astigiani, com’è abituato a fare in tutte le città.
Quali sono le tre priorità per Asti?
La sicurezza, la viabilità, la situazione economica che dev’essere risollevata, ma ne aggiungo un’altra: il turismo con la rivalutazione dei nostri prodotti tipici oltre alla promozione a 360 gradi delle nostre risorse. La situazione sociale non è molto bella, ma come Italexit abbiamo messo a disposizione professionisti che, gratuitamente, danno assistenza ai cittadini nell’emergenza per cercare di dare i primi aiuti e far vedere che siamo predisposti alla collaborazione.
Italexit chiede politiche alternative all’Unione Europea, ma se l’Italia, come proponete voi, dovesse uscire dall’Unione perderebbe i finanziamenti che ci garantisce, non da ultimo il PNRR. Quali alternative avremmo a questi soldi, anche a livello locale?
Una domanda bella impegnativa. Nel locale dobbiamo intervenire facendo una riduzione dei costi, andando a vedere dove ci sono gli sprechi. Poi potenziando il settore del turismo, curato, non improvvisato, che porti anche dall’estero delle risorse economiche per questa città. Puntiamo tanto su queste entrate e abbiamo diversi progetti importanti che riguardano il settore turistico.
Pensa a un turismo che continui a guardare ad Alba o ad Alessandria, come alcuni vorrebbero?
Possiamo anche guardare ad Alba perché sa fare turismo molto bene, ma è fondamentale cambiare un po’ la mentalità e iniziare a interagire con i territori collaborando di più con altre realtà