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Attualità
Riconoscimento

La cerca del tartufo è patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO

L’annuncio è stato dato oggi, 16 dicembre 2021, dal Comitato intergovernativo UNESCO
La “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” è diventata patrimonio immateriale culturale UNESCO. L’annuncio è stato dato oggi, 16 dicembre 2021, dal Comitato intergovernativo UNESCO. Si conclude così un iter iniziato a marzo 2020.
Una candidatura di carattere nazionale per l’Italia – si legge su un comunicato diffuso da Avi News – che ha visto il coordinamento tecnico-scientifico istituzionale del Servizio II- Ufficio UNESCO del Segretariato Generale del Ministero della Cultura (MiC), il cui  percorso è stato seguito e implementato dalla partecipazione diretta e costante della vasta comunità che si identifica nell’elemento, una rete interregionale nazionale composta dall’Associazione nazionale Città del tartufo (Anct), soggetti riuniti in gruppi associati nella Federazione nazionale associazioni tartufai italiana (Fnati), da altre libere Associazioni e da singoli Tartufai. La “Cerca e cavatura del Tartufo in Italia” rappresenta un patrimonio culturale immateriale di conoscenze e pratiche tramandate oralmente per secoli che caratterizzano la vita rurale dei tartufai nei territori tartufigeni italiani. Un patrimonio di conoscenze vaste, incentrate sulla profonda conoscenza dell’ambiente naturale e dell’ecosistema, che enfatizza il rapporto tra uomo e animale, riunendo le competenze del tartufaio e quelle del cane con la sua capacità olfattiva, di cui l’uomo è abile addestratore e con il quale crea un rapporto simbiotico. Una tradizione antica che racconta di una pratica che accomuna l’Italia dal Nord al Sud declinata secondo l’identità culturale locale, tramandata attraverso storie, aneddoti, pratiche e proverbi che raccontano di un sapere che riunisce vita rurale e tutela del territorio.

 «Siamo entusiasti di questo risultato, finalmente ce l’abbiamo fatta – ha commentato Michele Boscagli, presidente di Anct – la Cerca e cavatura del tartufo in Italia è diventata Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Otto anni di lavoro sono stati apprezzati, è stato un percorso che, grazie alle istituzioni competenti, ha dato l’opportunità a tutti i soggetti coinvolti di comprendere l’importanza di salvaguardare saperi e conoscenze della tradizione dei tartufai italiani. Un patrimonio collettivo, prezioso anche per le generazioni future, che va ben oltre il valore del prodotto in sé». 

«Dopo i Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero-Monferrato, le Residenze reali dei Savoia e i Sacri Monti, ora anche la l’affascinante e misteriosa ricerca del tartufo diventa patrimonio dell’intera Umanità – hanno commentato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il vicepresidente Fabio Carosso – E come per i paesaggi vitivinicoli disegnati dalle mani dell’uomo è il legame con la terra a fare la differenza. Consapevoli però che il tartufo nasce quando e dove vuole: è merito solo della Natura e noi di questo patrimonio prezioso le siamo estremamente  grati».

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