Dopo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi sul futuro della Banca di Asti, interviene ora la Fisac Cgil Piemonte precisa che ad oggi non ha elementi ufficiali a conferma di tali ipotesi. “Prendiamo atto delle ricostruzioni giornalistiche, ma al momento siamo di fronte solo a indiscrezioni in quanto nessuna informazione ufficiale ci è stata fornita – dichiara Cinzia Borgia, Segretaria Generale Fisac Cgil Piemonte – Come FISAC ci interessa unicamente tutelare le lavoratrici e i lavoratori coinvolti, garantendo che qualsiasi evoluzione societaria non metta a rischio l’occupazione”.
Per la Fisac Cgil restano prioritarie tre questioni centrali: la tutela dei livelli occupazionali delle colleghe e dei colleghi della Banca di Asti; il presidio del territorio e il contrasto alla desertificazione finanziaria, fenomeno che negli ultimi vent’anni ha già impoverito molte aree del Piemonte e del Paese; il mantenimento sul mercato di un modello di banca più vicino al territorio e ritagliato sul tessuto sociale dei piccoli comuni.
“Difendere la presenza bancaria nei territori non è solo una battaglia sindacale, ma una questione di giustizia sociale e coesione economica – dichiara Enzo La Montagna, Coordinatore Fisac Cgil Banca di Asti – Non possiamo accettare che decisioni dettate unicamente da logiche di profitto penalizzino comunità e cittadini”.
La Fisac Cgil ribadisce la propria contrarietà a una visione che considera fusioni e accorpamenti bancari strumenti per aumentare esclusivamente la remunerazione degli azionisti. “In un momento come questo – conclude la Segretaria Generale Cinzia Borgia – le priorità devono essere lavoro, servizi e sostegno all’economia reale, non l’ennesima concentrazione finanziaria che rischia di allontanare ancora di più le banche dai territori”.