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La Cina ha voglia di astigianità, Rasero invita il territorio a fare rete per dare risposte

Il sindaco di Asti ha ripercorso gli incontri istituzionali del lungo viaggio e confermato la volontà di stringere rapporti con l’Oriente partendo da cultura e turismo

Cultura e turismo: è su questi due settori che l’amministrazione comunale intende costruire un ponte con la Cina per rendere l’Astigiano e l’Oriente partner di scambi economici e commerciali che possano aprire nuove opportunità per entrambi i territori. Un obiettivo ambizioso, ma che secondo il sindaco di Asti Maurizio Rasero, oggi anche presidente della Provincia, potrà essere raggiunto se tutti gli attori del territorio (enti locali, imprenditori, il mondo della scuola, etc.) riusciranno a mettersi insieme per giocare la stessa partita.

Rasero ha voluto incontrare i giornalisti poco dopo il suo ritorno dalla Cina al termine di dieci giorni molto intensi che l’hanno visto guidare la delegazione astigiana composta anche dagli assessori Paride Candelaresi, Giovanni Boccia e dal consigliere comunale Denis Ghiglione. Ad accompagnarli Claudio Lu Xiao, sales department della Way Assauto e incaricato di gestire le relazione tra Asti e la Cina.

Un’accoglienza in pompa magna

Il resoconto del sindaco, supportato da centinaia di foto scattate nei vari incontri istituzionali, non lasciano dubbi sul fatto che nelle varie città toccate dal viaggio la delegazione sia stata accolta in pompa magna da quelli che lo stesso Rasero ha più volte descritto come “il numero uno” o “il numero due” di questa o quella istituzione governativa o economica.

«Sia chiaro che in ogni momento del viaggio ho venduto tutto il territorio astigiano e abbiamo visto un’apertura e una volontà di creare relazioni culturali e sociali con noi». Certo il sindaco, che era già stato in Cina prima della pandemia, aveva già una certa dimestichezza nel parlare con i vari governanti locali che tengono molto alla forma. Gli stessi, dal canto loro, hanno accolto gli astigiani con onori che in Italia non sono neanche previsti per i presidenti di Regione.

«A Nanyang – ricorda Rasero – trenta moto della polizia ci hanno scortato, bloccando le strade. A Pechino abbiamo alzato l’asticella e ci siamo fatti ambasciatori di tutto il Piemonte. È per questo che occorre dare loro una risposta diversificata, non più solo comunale. Se crediamo che in quella parte del mondo si possano concretizzare obiettivi importanti dobbiamo lavorare tutti insieme. Già per settembre siamo stati invitati a Hong Kong».

I territori visitati nel viaggio

La delegazione astigiana era stata invitata a Nanyang dopo la firma del gemellaggio avvenuta poche settimane fa, ma nel tour ha avuto modo di vedere molte realtà diverse, non solo economiche. «Abbiamo visitato lo Shandong e le città di Penglai e Yantai dove ci hanno mostrato i vigneti e le cantine di Chateau Junding. Il vino è un elemento importante in quelle zone ed è qualcosa che lega i nostri territori – ha raccontato Rasero – Poi abbiamo visto la moderna città di Tsingtao, zona delle birra, Qufu (la città di Confucio ndr), Tai’an, ma anche Wuhan, nella provincia dell’Hubei, diventata nota in tutto il mondo per il Covid. Proprio qui abbiamo assaggiato dei cocktail a base di Asti Spumante e conosciuto i titolari del ristorante “Noi” la cui proprietaria è di Asti. Quindi siamo stati a Nanyang, dove abbiamo incontrato i vertici dell’istituto Confucio e infine a Pechino dove abbiamo avuto un incontro al World Tourism Cities Federation».

Analogo entusiasmo nel racconto dell’assessore Boccia: «Il nostro territorio deve attrarre con il turismo considerato che il reddito medio dei cinesi è più alto di quello che si pensi». Soddisfatto anche l’assessore Candelaresi: «Loro subiscono il fascino della cultura italiana e la cultura è stato il cappello di ogni presentazione di Asti in tutte le città visitate». Per il consigliere Ghiglione «la città di Asti può sfruttare questo rapporto con la Cina, ma sono dispiaciuto di aver appurato, al nostro rientro, che la mentalità astigiana, evidentemente ancora un po’ chiusa, ha generato un sentiment negativo sul viaggio».

Nell’attesa di vedere se tutto questo porterà una ricaduta tangibile sul territorio, l’entusiasmo di Rasero per la Cina continuerà comunque nelle sue letture («sto leggendo il “Pensiero di Xi Jinping”») e all’insegna del motto cinese, citato ai giornalisti: “La distanza ci separa, mentre il volersi bene varca il confine e tiene i veri amici vicino”.

[foto Billi]

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