Il confronto tra i rappresentanti dagli ambulanti, le associazioni di categoria e l’amministrazione comunale di Asti è avvenuto ieri pomeriggio in municipio, ma l’esito dell’incontro non ha convinto gli operatori del mercato di piazza Alfieri e piazza Libertà dal momento che hanno chiesto, senza ancora ottenerla, una sospensione dell’ordinanza con la quale il Comune ha deciso di fare chiudere i banchi alle ore 15.
Prima dell’incontro con il sindaco Maurizio Rasero, con l’assessore al Commercio Mario Bovino e con il dirigente del settore, nonché comandante della polizia municipale, Riccardo Saracco le richieste di molti ambulanti sono state rimarcate da Giancarlo Nardozzi, presidente del G.O.I.A (Gruppo Organizzato Imprese Autonome) pronto a consegnare al sindaco 2.800 firme di cittadini contrari al nuovo orario e all’eventuale trasloco in piazza del Palio.
«Abbiamo anche raccolto un centinaio di firme degli operatori del commercio fisso – ha spiegato Nardozzi – e perfino dal Carrefour. Dico che di fronte a cittadini, commercianti, al commercio fisso e al Mercato Coperto, che si è unito a noi, speriamo che il sindaco sospenda l’ordinanza. Tra l’altro in Regione è stato accolto il nostro esposto e adesso chiederanno lumi al Comune che spero dia delle risposte. L’ordinanza (del sindaco ndr) non spiega nulla, non c’è un progetto, non c’è stata una concertazione con la categoria, anche se c’è stato un confronto con una “ex commissione” che abbiamo sfiduciato».
Proprio in queste ore il G.O.I.A sta definendo le nuove elezioni dei portavoce degli ambulanti che, secondo le intenzioni di chi ne fa parte, andrebbero a sostituire d’ufficio gli eletti nell’unica Commissione Mercatale riconosciuta dall’amministrazione comunale. Elezioni che, come emerso anche ieri sera durante la riunione, non saranno riconosciute come valide «fino a quando i membri dell’attuale commissione non si dimetteranno».
Un mercato a macchia di leopardo non può più funzionare
Durante il confronto nell’ex sala del Consiglio comunale il sindaco ha spiegato ai portavoce del G.O.I.A. che la decisione di rivedere l’organizzazione del mercato è nata da una crisi maturata nel corso degli anni con un numero crescente di operatori che hanno abbandonato la piazza di Asti creando “buchi” nel prodotto complessivo e una distribuzione a macchia di leopardo dei banchi.
«Ho fotografie e filmati di prima del Covid e dopo che dimostrano come tra le 16,30 e le 17 piazza Alfieri si svuoti dei banchi creando un mercato a macchia di leopardo che non attira i clienti. Quel mercato stava morendo prima del Covid e ha perso di suo un terzo degli addetti. C’è il rischio che se non elaboriamo soluzioni diverse o nuove proposte, – ha spiegato Rasero – magari per trovare nuovi finanziamenti, questa moria continui e ogni anno vedremo che ce ne saranno sempre meno». Rasero ha confermato il ruolo della Commissione Mercatale come «interlocutore ufficiale dell’amministrazione»: «Questo non vuol dire che non sentiamo altri ambulanti o altre idee – ha continuato – Ma non possiamo immaginare che la Commissione Mercatale sia considerata decaduta dal momento che i suoi membri non hanno rassegnato le dimissioni».
«Il mercato è il lavoro di moltissime famiglie ed è un peccato cancellarlo così da un giorno all’altro – ha osservato Nardozzi prendendo la parola per primo – Veniteci incontro, rivediamo l’orario e integrate il mercato con gli eventi che volete organizzare».
Le osservazioni del sindaco sono state condivise anche da altri presenti, compresa quella su un generale impoverimento della qualità dei prodotti che alcuni banchi, non tutti, avrebbero in vendita. Più o meno quanto Rasero aveva già dichiarato in una precedente intervista al nostro giornale. «Fatemi capire: – ha osservato il sindaco rivolgendosi al presidente del G.O.I.A – se lo dicono gli altri va bene, ma se lo dico io vengo accusato di gettare fango sulla categoria?».
Come prevedibile, non sono mancati attimi più concitati tra Rasero e lo stesso Nardozzi, a sua volta contestato da Raffaela Gigliodoro, portavoce della Commissione Mercatale. «A mio giudizio la posizione della Commissione è solo una vendetta da parte loro» ha detto Nardozzi. «Lei è un intruso ed è di troppo, viene qua, fa casino e poi torna a Torino lasciando a noi il problema» ha replicato Gigliodoro.
La nuova proposta della Commissione per restare fino alle ore 16
Ma è proprio da quest’ultima, a nome della Commissione Mercatale che oggi, mercoledì, è arrivata la richiesta all’amministrazione Rasero di allungare di un’ulteriore ora l’orario di vendita nel caso l’accorpamento di tutti i banchi dovesse avvenire oltre l’inizio della primavera. «Anche nella riunione abbiamo appreso che le associazioni di categoria sono favorevoli all’accorpamento del mercato e la Commissione ha piena fiducia nell’operato del sindaco affinché si arrivi alla migliore delle soluzioni possibili. Ma, se l’accorpamento dovesse avvenire molto più avanti, dopo l’inizio della primavera, chiediamo che ci riconoscano un’ora in più sulla vendita così da poter lavorare meglio in un momento, la nuova stagione primaverile, molto importante per i mercati. Chiediamo quindi di poter restare fino alle 16 per poi liberare la piazza entro le 16,30. Se invece l’accorpamento dovesse essere più imminente, allora va bene lasciare tutto così com’è oggi». L’eventuale trasferimento in piazza del Palio garantirebbe, infatti, il ripristino dell’orario di vendita fino alle ore 19.
Gli interventi delle associazioni di categoria
Più nel tecnico sono entrate le osservazioni di Claudio Bruno (direttore Ascom Confcommercio), Mauro Ardissone (Confesercenti) e Giansecondo Bossi (direttore di Confartigianato Asti) i quali, avendo seguito l’ultimo decennio di vicissitudini del mercato di Asti, hanno invitato gli ambulanti a non fermarsi solo alla questione dell’orario, ma a guardare la riqualificazione nel suo complesso. «Dobbiamo tenere conto che i mercati sono cambiati e pure le condizioni – ha spiegato Bruno – Ma la riqualificazione parte da una serie di considerazioni di carattere generale: gli equilibri che ci devono essere tra commercio fisso e ambulante, la viabilità, i parcheggi e altre questioni legate alla Ztl. Tanto di rispetto per chi lavora, ma passare attraverso una riqualificazione dell’area mercatale vuol dire tenere conto anche di questo».
«Non posso dire di avere un’idea risolutiva, – ha aggiunto Mauro Ardissone – ma facendo il commerciante da 35 anni dico che le condizioni del commercio, tutto, sono complicate e credo che sia utile fare un ragionamento di cambiamento perché temo che questa china discendente continui e sia indipendente dai piccoli dettagli. Credo sia un dovere provare a esaminare delle soluzioni in avanti».
Per Bossi «assieme dobbiamo cercare di trovare soluzioni che rendano il mercato nuovamente appetibile, anche quella di essere tutti insieme in uno stesso posto può essere una delle novità su cui ragionare».
Nardozzi, a fine riunione, ha annunciato agli ambulanti in attesa in piazza San Secondo che scriverà al sindaco quali sono le richieste degli operatori, ma senza abbassare lo stato di agitazione. «Gli diamo due o tre giorni per rispondere, ma se sabato continueremo ad avere l’orario dimezzato alzeremo l’asticella e decideremo quali nuove azioni intraprendere».
[foto Billi]