Il rendiconto 2013 del Comune di Asti finirà, almeno in parte, alla Procura regionale della Corte dei Conti. Ad aprile, il sindaco Brignolo e altri amministratori, erano stati convocati, alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti per chiarire alcune scelte gestionali/amministrative sul bilancio 2013. Ora, la delibera 99 della Sezione, spiega quali sono le criticità rilevate…
Il rendiconto 2013 del Comune di Asti finirà, almeno in parte, alla Procura regionale della Corte dei Conti. Ad aprile, il sindaco Brignolo e altri amministratori, erano stati convocati, alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti per chiarire alcune scelte gestionali/amministrative sul bilancio 2013. Ora, la delibera 99 della Sezione, spiega quali sono le criticità rilevate.
Lequilibrio di parte corrente
Laudizione era servita per rispondere a domande sullequilibrio di parte corrente (- 8.065,52 euro di saldo negativo) «coperto mediante avanzo di amministrazione […] – come si legge nella relazione della Corte depositata il 17 giugno – nonché con lutilizzo delle entrate derivanti dai permessi di costruire, tecnica di copertura utilizzata, altresì, nei precedenti esercizi 2011 e 2012, peraltro connotati da più marcati squilibri di parte corrente».
I controllori, nella relazione lunga 25 pagine, hanno in primis evidenziato che lequilibrio corrente, anche per cifre minime come nel caso specifico, devessere garantito «con entrate di carattere ordinario, evitando il ricorso a mezzi di copertura straordinari […] Sebbene il disequilibrio di parte corrente sia in deciso miglioramento rispetto al biennio precedente, – proseguono i controllori – lente deve comunque attivarsi al fine di garantire stabilmente la copertura dei costi di gestione con risorse ordinarie e perseguire lequilibrio di parte corrente senza ricorre ad entrate di carattere non ripetitivo».
Lodissea del nuovo Palazzetto
Altra criticità sollevata dai revisori regionali sul bilancio 2013 è il «considerevole disallineamento (-11.310.242,06 euro) tra residui attivi di parte capitale e i corrispondenti residui passivi non coperto dal fondo cassa». Parte del problema, come spiegato dal sindaco Brignolo in sede di confronto con i revisori, è dovuto al fatto che «6.658.276,57 euro sono entrate a specifica destinazione vincolate nel fondo cassa, di cui 4.898.243,31 euro relativi ad un mutuo con il Credito Sportivo per la costruzione del nuovo Palazzetto dello Sport, per cui è in atto un contenzioso con il concessionario, e 1.760.033,26 euro per mutui con istituti di credito per la realizzazione di diverse opere in corso di esecuzione». E a causa delle vicissitudini sul nuovo – e mai realizzato – Palazzetto che i revisori bacchettano lattuale amministrazione (e le precedenti a partire dal 2006) evidenziando non solo «il gravissimo ritardo in cui verte lopera», ma anche «una chiara trascuratezza nella gestione della vicenda posto che è palese che anche a fronte di oggettive difficoltà in capo alla concessionaria, lamministrazione comunale (mediante tutte le sue componenti sia tecnico-burocratiche che politiche, che nel tempo si sono avvicendate) avrebbe dovuto, nellinteresse della collettività locale, da subito esigere di risolvere, anche in via consensuale, la situazione in tempi celeri e comunque del tutto contenuti entro un termine temporale ragionevole».
Il caso del Palazzetto viene quindi segnalato alla Procura Regionale per laccertamento di eventuali responsabilità connesse alla gestione dellintera vicenda.
Asp, ALMA Srl e il mancato coinvolgimento del Comune
Anche i rapporti tra Comune e la società Asp, controllata al 55%, sono motivo di osservazioni da parte della Corte dei Conti finendo a loro volta segnalati alla Procura regionale per accertamenti. Ecco cosa scrivono i controllori guidati dal presidente Mario Pischedda: «E emerso che la società Asp ha proceduto a costituire a sua volta la società ALMA Srl con la partecipazione del socio privato Stirano Srl del gruppo Egea di Alba operante nel settore rifiuti, che sarebbe altresì subappaltatore di Asp e partner nel settore, avendo partecipato in associazione temporanea di imprese (A.T.I.) a gare pubbliche nel settore rifiuti. Loccasione sarebbe sorta per rilevare il ramo dazienda relativo alla raccolta rifiuti nellambito della procedura fallimentare di SEA […] In relazione alliter di costituzione della suddetta società non emerge alcun coinvolgimento del Comune quale socio detentore della maggioranza assoluta delle azioni, che non risulta avere al riguardo espresso alcun atto di indirizzo […] Il Comune, in ordine ad unoperazione di costituzione di una nuova società, tramite una propria partecipata diretta in via maggioritaria, avrebbe dovuto indubbiamente essere coinvolto al fine di esprimersi al riguardo. In particolare avrebbe dovuto essere coinvolto il Consiglio comunale». Al di là del metodo adottato, («in ogni caso previsto dallo Statuto di Asp e di competenza del CdA dellazienda» precisa Brignolo), i revisori hanno voluto capire le ragioni che hanno spinto i soggetti a creare la nuova società ALMA Srl, «fonte di costi aggiuntivi», scrivono nel documento, anziché lasciare che fosse direttamente lAsp a diventare concessionaria del servizio (Asp, grazie alla partnership siglata, si è aggiudicata appalti nel sud della Provincia di Asti).
I 200.000 euro tolti al Tpl
Sempre in merito allAsp, i controllori censurano, questa volta nel bilancio di previsione 2015, la riduzione di 200.000 euro dal capitolo di spesa del trasporto pubblico locale su un emendamento proposto da un consigliere comunale «nonostante la formulazione dei pareri contrari dellorgano di revisione e dei responsabili tecnici che avevano rilevato il fatto che la suddetta riduzione dello stanziamento sottraesse somme necessarie a far fronte agli impegni contrattuali già assunti dal Comune con lAsp». Queste le obiezioni principali, insieme ad altre, contenute nel documento della Sezione Regionale di Controllo che, nellultima pagina, raccomanda ai revisori dei conti del Comune «unattenta vigilanza sulla soluzione delle criticità evidenziate».
Riccardo Santagati