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La Croce Rossa piemontese, un «esercito del bene» che coinvolge 22.800 volontari

In Regione è stato presentato il primo report annuale, relativo al 2024, dell’attività svolta in tutti i territori

Giovedì, nella sede della Regione Piemonte, è stato presentato il primo Report annuale della Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale Piemonte, che racconta con numeri e testimonianze l’impegno quotidiano dei volontari e degli operatori nelle comunità piemontesi, tra cui anche ad Asti. All’evento hanno partecipato autorità civili e militari, oltre ai vertici della sanità piemontese, ai rappresentanti delle associazioni e alle delegazioni dei comitati regionali.

Quello della Croce Rossa, con 22.800 volontari, di cui circa 6.000 giovani, e 800 dipendenti divisi in 94 comitati territoriali, è «un vero e proprio esercito, ma un esercito speciale: un esercito del bene, della pace e dell’aiuto», come ha detto durante l’evento il presidente della Regione Piemonte ,Alberto Cirio. Complessivamente per l’anno 2024 sono state contate oltre 3 milioni di ore di volontariato, che hanno reso possibile tutte le attività della CRI 24 ore su 24, 365 giorni all’anno; mentre gli oltre 2.000 mezzi in servizio hanno percorso in totale circa 12 milioni di chilometri in ogni angolo della regione.

Questi non sono solo numeri, ma, come ricorda il presidente della CRI Piemonte Vittorio Ferrero, dietro ai dati «ci sono notti in ambulanza, corsi di primo soccorso, attività sociali, sorrisi ritrovati dopo un’emergenza. Il vero valore non si misura in numeri, ma in abbracci, sguardi e parole che fanno la differenza». «Siamo profondamente grati – continua il presidente Cirio – per la professionalità, l’umanità e la capacità di ascolto con cui ogni giorno accogliete le persone, mettendo sempre al centro non solo i loro bisogni, ma anche la loro dignità».

Questa è l’occasione perfetta, come rimarcato dall’assessore Regionale alla Sanità Federico Riboldi, “«per ringraziare le donne e gli uomini della Croce Rossa per il loro grande lavoro sul territorio, che non è solo sanità, ma anche inclusione sociale con le sue meritorie attività a favore delle persone che necessitano di aiuto e di un sostegno. Un esempio concreto ed efficace di sussidiarietà». L’evento, che è stato anche l’occasione per valorizzare il capitale umano e la forza del volontariato, si è concluso con un lungo applauso collettivo dedicato a tutti volontari e gli operatori che ogni giorno scelgono di esserci, ovunque e per chiunque, e senza i quali la sanità non potrebbe erogare tutti i suoi servizi.

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