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DIEGO FURIA E MONICA MONTICONE (1)
Attualità
Coldiretti

La cucina italiana nel mondo ha raggiunto un valore di 228 miliardi

Record delle esportazioni agroalimentari, ma le contraffazioni pesano

Record delle esportazioni agroalimentari italiane nel mondo, con un balzo del +7,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ovvero, per un valore massimo di 31,7 miliardi registrato nel primo semestre 2023.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat nel commentare il trend di crescita della cucina italiana nel mondo che, complessivamente, ha raggiunto un valore di 228 miliardi (fonte: edizione 2023 del report Foodservice Market Monitor “Frontiere evolutive per il settore del Foodservice” di Deloitte).

Un importo che potrebbe crescere ulteriormente se si aggredisse il falso Made in Italy, così come denunciato da sei italiani su dieci che, all’estero per lavoro o in vacanza, si sono imbattuti almeno una volta in un piatto o in una specialità Made in Italy taroccati (analisi Coldiretti/Notosondaggi).

“La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di falsi, con un’agro-pirateria che cuba 120 miliardi di euro” osserva il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone; “la contraffazione alimentare internazionale costituisce un serio danno economico e d’immagine per i nostri prodotti di eccellenza, storia e qualità”.

In testa alla classifica dei prodotti più taroccati, anche con nomi e grafiche che ricordano il Bel Paese, ci sono i formaggi (a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano), con una produzione di falsi superiore agli originali. Ad essere taroccati, anche, il Provolone, la Gorgonzola, il Pecorino Romano, l’Asiago e la Fontina. Tra i salumi, invece, i più copiati sono il Parma, il San Daniele, la mortadella Bologna e il salame cacciatore; poi, ci sono: gli extravergine di oliva e le conserve come il pomodoro San Marzano. Ma gli “orrori a tavola” non finiscono qui, bensì, continuano con i vini: il Chianti e il Prosecco risultano tra i più imitati.

“L’82% degli italiani ritiene che l’iscrizione della cucina italiana nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’Unesco contribuirà positivamente alla difesa e alla valorizzazione dell’agroalimentare italiano” conclude il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia. “L’impegno Coldiretti va a gamba tesa in questa direzione, per salvaguardare e tutelare il valore del vero Made in Italy prodotto dai nostri agricoltori/allevatori”

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