Dallo scorso 11 settembre il treno è tornato a correre sui binari della ferrovia Asti-Alba dopo dodici anni di sospensione del servizio passeggeri. E l’Archivio di Stato di Asti ha voluto accompagnare l’importante momento per la mobilità e il trasporto pubblico con una mostra documentaria. «La ferrovia rappresenta un patrimonio che ci arriva dal passato, sostenibile e che ci proietta verso il futuro. Abbiamo voluto dare il nostro contributo all’importante evento della riapertura della linea attraverso una mostra che ripercorre con documenti, racconti e immagini la sua storia», aveva sottolineato la direttrice dell’Archivio di Stato di Asti Valentina Pistarino nella cerimonia di inaugurazione. Si potrà visitare la mostra “La storia corre sui binari”, allestita in collaborazione con il Co.M.I.S., il Coordinamento per la mobilità integrata e sostenibile, fino al 31 ottobre dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 15,30; e nell’ultimo giorno di visita, martedì 31 ottobre, è prevista un’apertura straordinaria dalle 8 fino alle 20.
Tra il 1862 e il 1865 fu costruito il tratto ferroviario tra Alba e Castagnole Lanze e nel 1870 fu aperta la ferrovia Asti-Castagnole Lanze; ma come emerge da numerosi documenti dell’epoca fin dall’inizio si parlava di “Asti-Alba”, come un unico collegamento ferroviario: il treno unì Asti e Alba consentendo a merci e persone di muoversi tra i due territori, portando alla nascita di nuovi centri abitati intorno alle stazioni (Neive, San Bartolomeo a Castagnole Lanze, Motta di Costigliole e il Piano di Isola). La mostra all’Archivio di Stato (via Govone 9), tra documenti, fotografie d’epoca e cimeli, ben illustra il rapporto che le popolazioni locali ebbero con il treno, «vissuto come importantissimo mezzo di trasporto, ma anche come servizio per connettere persone, industrie, paesi».
L’Archivio di Stato e il Co.M.I.S., guidato da Fulvio Bellora, hanno anche dedicato alla ferrovia Asti-Alba una conferenza: storie, ricordi, approfondimenti tecnici e prospettive future attraverso i contributi di Aldo Riccardi, Mario Didier, Anthony Pelosi e l’architetto Giovanni Currado della Agenzia della mobilità piemontese, che ha ancora una volta evidenziato la necessità di un nuovo modo di pensare la mobilità, anche attraverso il trasporto pubblico, rispetto ai temi della tutela dell’ambiente e della vivibilità dei territori.
“La storia corre sui binari”
Visite fino al 31 ottobre dal lunedì al venerdì 8,30-15,30; martedì 31 ottobre 8,30-20. Ingresso gratuito