In attesa di conoscere quale potrebbe essere il tracciato della nuova mini TSO, il cui iter amministrativo è ripartito pochi giorni fa, è il sindaco Brignolo a dare una prima idea di come potrebbe
In attesa di conoscere quale potrebbe essere il tracciato della nuova mini TSO, il cui iter amministrativo è ripartito pochi giorni fa, è il sindaco Brignolo a dare una prima idea di come potrebbe venire la strada che dovrebbe alleggerire il traffico sulla dorsale sud ovest di Asti. «Per dare l'idea della strada che abbiamo in mente – spiega il sindaco – suggerisco di andare a vedere la nuova bretella che da corso Ivrea conduce all'Obi: una strada tranquilla, con il suo marciapiede e la sua pista ciclabile, la quale possa ospitare la metà delle macchine che attualmente congestionano corso Savona, Gramsci, Don Minzoni e corso Torino».
Insomma, la mini TSO potrebbe essere una replica della bretella, con una sola corsia per senso di marcia, pista ciclabile e marciapiedi, costruita sul lungo Borbore. Al di là delle varie questioni legate alla fattibilità del progetto nelle vicinanze del torrente, «il tracciato – spiega Brignolo – è ancora tutto da studiare e per questo si metteranno al lavoro i tecnici della società concessionaria Asti-Cuneo. Dev'essere una progettazione partecipata – prosegue Brignolo – che nasca dalle esigenze della città e del territorio e non calata dall'alto. Per questo, appena avremo concordato con il concessionario le modalità operative, coinvolgeremo anche i cittadini astigiani per valutare insieme le proposte migliori. Non è escluso che si utilizzino, magari adeguandoli, anche tratti di viabilità già esistente».
L'apertura al confronto sul progetto è una prima risposta a quanto chiesto dal comitato NO TSO i cui iscritti, venuti a conoscenza del nuovo iter sullo studio di fattibilità del tracciato, hanno domandato di poter partecipare come osservatori e chiesto documenti e progetti sulla nuova TSO. Progetti alternativi al tracciato originale, anche solo ipotetici, non ne esistono o sono ormai superati, ma in molti si sono posti il problema immaginando un tracciato utile alla causa, compatibilmente alla presenza del torrente Borbore. La nuova strada dovrà essere collegata alla viabilità cittadina tramite rotonde, ma essere anche una comoda via per raggiungere l'ospedale per chi proviene dal sud della provincia. Ora l'Asti-Cuneo avrà tempo meno di 60 giorni per depositare al Ministero il suo studio di fattibilità e solo dopo inizieranno i confronti tra le parti.
Riccardo Santagati