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Giornata della Memoria al cimitero ebraico di Asti
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La Giornata della Memoria al cimitero ebraico di Asti: «L’antisemitismo purtroppo non è morto»

Oltre duecentocinquanta studenti hanno ascoltato le testimonianze scritte da Enrica Jona, Rita Levi Montalcini e Liliana Segre

Sono state le parole di Enrica Jona, Rita Levi Montalcini e Liliana Segre, ma anche del giornalista Mattia Feltri, a far rivivere le efferatezze compiute dai nazisti contro gli ebrei durante la Shoah. Parole su dolore, morte, violenze e vessazioni di ogni tipo, subite dagli ebrei, lette dall’attore Aldo Delaude davanti agli oltre duecentocinquanta studenti che oggi, venerdì, hanno partecipato al cimitero ebraico alla commemorazione delle vittime uccise nei campi di concentramento. Al ricordo, promosso dall’associazione Italia Israele guidata da Luigi Florio, hanno partecipato gli alunni della scuola media Jona, del liceo artistico Alfieri, dell’istituto tecnico industriale Artom e dell’Istituto San Secondo, insieme ai loro insegnanti e a numerosi altri cittadini.

A rappresentare l’amministrazione comunale c’era l’assessore alla Cultura Paride Candelaresi mentre per conto della Comunità Ebraica di Torino ha voluto portare la sua testimonianza Guido Anau Montel. Presenti inoltre gli Alpini che proprio oggi hanno celebrato la Giornata Nazionale della Memoria e del Sacrificio in onore della Battaglia di Nikolajewka del 1943.
«In questo cimitero – ha ricordato Florio – sono sepolti esponenti della Comunità Ebraica astigiana, in passato molto numerosa, che ha dato all’Italia personaggi di enorme valore come Isacco Artom, uno degli artefici dell’Unità d’Italia, ma anche Zaccaria e Leonetto Ottolenghi, il primo artefice della realizzazione del Teatro Alfieri, il secondo considerato il più grande benefattore che Asti abbia mai avuto».

Ma è stato il sacrificio di 6 milioni di ebrei, alcuni anche astigiani, che la commemorazione ha voluto ricordare rievocando l’antisemitismo dettato dai nazisti di Hitler e sostenuto dal regime fascista di Mussolini. Con le parole di Enrica Jona, unica astigiana tornata dai campi di sterminio, i presenti hanno rivissuto l’orrore della Shoah; brutalità mai viste prima iniziate, in Italia, con l’emanazione delle Leggi Razziali che impedirono agli ebrei l’esercizio di diritti come quello all’istruzione. Le testimonianze di chi è sopravvissuto all’Olocausto sono state ascoltate dai ragazzi e c’è chi non è riuscito a trattenere le lacrime sentendo quanto la vita dei prigionieri nei campi di sterminio non avesse alcun valore per i loro aguzzini.

Vita a cui cercavano di aggrapparsi con tutte le forze nella speranza di non essere tra quelli destinati a finire nelle camere a gas. Commozione seguita anche alla testimonianza della senatrice a vita Liliana Segre, deportata a Auschwitz-Birkenau, che nonostante ebbe l’occasione di uccidere uno dei suoi carcerieri decise di scegliere la vita «diventando la donna libera» che è ancora oggi. «L’antisemitismo purtroppo non è morto – ha aggiunto Guido Anau Montel – La Shoah è stata un fenomeno unico nella storia dell’universo, il tentativo di sterminare un popolo in quanto etnia e e religione arrivando a uccidere i bambini in fasce. Purtroppo esempi di antisemitismo continuano a fiorire per ragioni politiche, etniche e religiose che non si sopiscono mai».

Florio e Anau Montel hanno quindi deposto una corona d’alloro alla lapide in memoria dei martiri ebrei astigiani, mentre una rappresentanza degli Alpini ha intonato il “Silenzio fuori ordinanza”.

[foto Billi]

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