La Lega Nord di Asti esce allo scoperto e a oltre sei mesi dalle elezioni amministrative del 2017 enuncia i principali punti del suo programma elettorale
La Lega Nord di Asti esce allo scoperto e a oltre sei mesi dalle elezioni amministrative del 2017 enuncia i principali punti del suo programma elettorale. Un programma che non vuole essere il percorso indicato dal “Carroccio” per correre da soli. Anzi. I punti enunciati nel corso della conferenza stampa sono l’inizio di una riflessione che potrebbe portare ad una unione con il centrodestra, ad un ragionamento per correre insieme con un unico candidato sindaco. “Ma – come ha detto Andrea Giaccone, coordinatore provinciale della Lega Nord – se poi non ci saranno accordi andremo per conto nostro”.
I punti su cui avviare il ragionamento con le varie anime del centrodestra partono dal lavoro, che ad Asti langue.
Il lavoro
Secondo la ricetta della Lega Nord bisogna “attrarre investimenti sulla città e creare una task force per ottenere finanziamenti europei”. Ma non è tutto. Secondo il loro punto di vista è fondamentale creare la figura del “facilitatore” rivolto alle imprese al fine di alleviare il carico di burocrazia ed è necessario sfruttare l’alternanza scuola-lavoro per tirocini e stage presso il Comune e altre realtà locali. Infine, è necessario aumentare la sicurezza nell’area industriale per evitare che imprenditori decidano di non insediare o peggio trasferire le loro imprese.
Moschee, rom e clandestini
Il secondo punto ha più l’aspetto di uno slogan: “No moschee, no Rom e no clandestini”.
“E’ fondamentale controllare i locali di culto del mondo islamico – ha detto Marco Bona, coordinatore dei giovani padani – e questo dipende dalla volontà politica di farlo. Dietro centri culturali si celano vere e proprie moschee”.
Per quanto concerne il problema nomadi bisogna “chiudere i campi Rom, che sono ormai realtà superate”. “Se si rispettano le regole è possibile rimanere – ha affermato Marco Bona – diversamente bisogna andare via, altrimenti la situazione diventa ingestibile”. Infine i clandestini, anzi i profughi che nel momento in cui la richiesta di asilo politico non viene accettata diventano veri e propri clandestini. “Il sindaco deve verificare dove vengono sistemati – ha continuato Giaccone – e controllare i loro movimenti e il rispetto delle regole”.
Il vigile di quartiere
Riassumendo, secondo gli uomini del carroccio, per governare bene la città è utile un presidio davanti ai campi nomadi, anche quelli regolari, chiudere quelli irregolari, controllare i movimenti dei profughi, creare la figura del vigile di quartiere, organizzare ronde in accordo con associazioni di quartiere, sgomberare gli edifici occupati abusivamente, avviare una vera lotta all’accattonaggio.
Le tradizioni
Il programma elettorale parla inoltre della conservazione e valorizzazione delle nostre tradizioni, come ad esempio il Palio, che per la Lega è un appuntamento da valorizzare in quanto i Comitati Palio svolgono una funzione sociale importante.
Ampliare Asti Musica
Infine, l’Unesco deve diventare un motore attrattivo del turismo anche per la città, si deve ampliare Asti Musica, impedire l’atterraggio di nuovi centri commerciali, creare un Ufficio anagrafe itinerante per le frazioni. Per quanto concerne il Piano regolatore bisogna riqualificare la cubatura esistente.
Flavio Duretto