“Non posso parlare con tutti i calciatori nello stesso modo, Haaland posso riprenderlo pubblicamente, con un altro devo farlo lontano dalle telecamere e altri ancora devo portarli a cena”: poco importa se il contesto è quello calcistico, ma le parole di un trascinante “Pep” Guardiola hanno lasciato un solco profondo tra le centinaia di studenti e docenti delle Superiori che hanno incontrato ieri, a Cuneo, l’allenatore -probabilmente- più carismatico in circolazione. Queste parole si rifanno, infatti, molto bene all’ecosistema educativo della scuola, dove tanto i talenti quanto le differenze meritano un trattamento speciale e mirato, per fare crescere tutti, senza lasciare indietro nessuno.
All’incontro, ospitato dal Festival Collisioni, organizzato dalla fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo con Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport e la Fundació Guardiola Sala, ha partecipato, entusiasta, una delegazione proveniente dall’Istituto astigiano. Presenti i docenti Arneodo, Barbera, Fornaca, Monaco e Sorbello, assieme al Dsga Michele Vardaro, consapevoli di aver davanti non uno dei tanti allenatori e manager sportivi ma un collega educatore, in grado di riconoscere e portare a galla, con i risultati sotti gli occhi di tutti, il talento da ciascuno dei suoi giocatori.
Apprezzato anche il passaggio sulla cultura della sconfitta e sull’igiene del pensiero educato: “Sono contento perchè ho portato una squadra a essere la seconda in Europa – ha detto in riferimento al suo gesto di baciare la medaglia di consolazione alla finale di Champions League del 2021- non posso non esserne fiero”.