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La lotta vinta di un agricoltore di Asti:luci, musica a tutto volume e rumori
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La lotta vinta di un agricoltore di Asti:
luci, musica a tutto volume e rumori

Il flagello dei cinghiali è noto e in prima fila a contar danni ci sono gli agricoltori. Qualcuno però, invece di lamentarsi, non si arrende e le prova tutte per vincere contro i cinghiali. E’ il

Il flagello dei cinghiali è noto e in prima fila a contar danni ci sono gli agricoltori. Qualcuno però, invece di lamentarsi, non si arrende e le prova tutte per vincere contro i cinghiali. E’ il caso di un agricoltore con l’azienda alle porte di Asti e un campo da cinque giornate di terreno coltivato a mais. Quest’anno ha dovuto seminare tre volte: «La prima volta –racconta- metà dei semi sono marciti per le piogge e l’altra metà se la sono mangiata i cinghiali. Ho riseminato una seconda volta. Ho finito l’ultimo solco il giovedì sera e già sabato mattina i cinghiali mi avevano di nuovo devastato tutto. Allora ho detto basta, qui bisogna ricorrere alle maniere forti».  Fino a quel momento, fra sacchi di semi, altri prodotti aggiunti, costo del gasolio per i mezzi, il danno aveva già raggiunto i mille euro. Ma non è stata solo una questione di denaro, soprattutto di orgoglio di averla vinta contro i cinghiali.

Così ha collegato un lungo cavo elettrico dalla sua cascina al campo, ha acquistato quattro fotoelettriche, poi ha comprato altrettante grosse radio a pile e da diverse settimane, appena cala il buio, accende i grossi fari che illuminano il campo e accende le radio a tutto volume per disturbare gli animali che predano il campo di notte. In aggiunta, visto che al confine con il campo di mais c’è una comoda e fresca sorgiva che attira i cinghiali, per diverse notti ha anche portato là il suo trattore e lo ha tenuto acceso sempre per fare opera di disturbo. «A conti fatti non so quanto mi viene a costare questo campo di meliga –commenta- ma almeno ha funzionato, i cinghiali non si sono più visti e, adesso che le piantine sono spuntate, posso stare tranquillo fino a quando non ci saranno le pannocchie tenere. Allora tornerò ad apparecchiare il mio speciale sistema anticinghiali per salvare il raccolto».

d.p.

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