«In un anno non mi era mai capitato di vedere tanti volontari e rappresentanti del terzo settore riuniti. Segno che questo territorio è dinamico da questo punto di vista, fatto non scontato».
Così la Ministra per la Disabilità Erika Stefani ha salutato ieri pomeriggio (lunedì) la platea degli intervenuti all’incontro che l’ha vista relatrice. Organizzato dalla Provincia di Asti, ha visto la collaborazione di Comune di Asti, Cogesa e Cisa Asti Sud. Presenti, gli altri, il presidente della Provincia Paolo Lanfranco, l’assessore regionale Chiara Caucino e l’on Andrea Giaccone.
La Legge delega sulla disabilità

Al centro dell’incontro la Legge delega sulle disabilità, approvata all’unanimità lo scorso dicembre. «Questo risultato – ha commentato la Ministra – è arrivato in quanto la legge è stata scritta con le federazioni, lavorando con Regioni e Comuni, coinvolgendo l’opposizione e raccogliendo proposte di modifica».
Ha quindi illustrato i principali contenuti della legge, tra cui l’istituzione del Garante nazionale della disabilità, che dovrà avere precisi poteri, «perché purtroppo viviamo in una società che ha ancora bisogno di chi si faccia portatore delle istanze dei disabili», ha commentato.
E ancora, ha citato il fatto che, grazie ai decreti attuativi della legge, «si arriverà ad una vera e propria definizione di disabilità, superando quindi l’attuale concetto di invalidità».
Le risorse
Diversi gli esempi fatti sul “capitolo risorse” per il settore, tra cui l’aumento ad un 1 miliardo, nell’ultima Legge di bilancio, del fondo della non autosufficienza, e i 6 miliardi previsti dal PNRR che ricadranno sulla disabilità in modo diretto o indiretto (ad esempio per interventi volti a rendere accessibile un parco mezzi o una stazione). «L’ambito della disabilità è complicato – ha sottolineato – perché è l’unico in cui il terzo settore ha un ruolo così forte. Inoltre le competenze del mio Ministero coinvolgono vari protagonisti: dal Ministero dell’Istruzione (insegnanti di sostegno) alle Infrastrutture (barriere architettoniche) fino al Ministero del Lavoro (collocamento mirato), senza contare la ripartizione delle competenze con Regioni e Comuni».
La visione sul mondo della disabilità
Per poi concludere esprimendo una convinzione. «Nella nostra società, pur stremata dalla pandemia – ha evidenziato – la visione sul mondo della disabilità sta, seppur lentamente, cambiando: da ambito puramente assistenziale si sta spostando verso il riconoscimento dei diritti, così da entrare in futuro a regime nell’agenda politica».
L’incontro è poi terminato con alcuni interventi di rappresentanti di associazioni che hanno espresso richieste di risoluzione di problemi che riguardano la vita quotidiana dei disabili, chiedendo in alcuni casi un intervento legislativo in merito.