Cambia l'assetto organizzativo delle scuole materne, elementari e medie della città. Dal prossimo anno scolastico, quindi, cittadini e personale scolastico si troveranno di fronte alcuni
Cambia l'assetto organizzativo delle scuole materne, elementari e medie della città. Dal prossimo anno scolastico, quindi, cittadini e personale scolastico si troveranno di fronte alcuni cambiamenti a livello di autonomie e circoli didattici. Lo ha deciso martedì la Giunta comunale, al termine di un lungo percorso di concertazione con dirigenti e sindacati, avviato lo scorso aprile, in collaborazione con l'Ufficio scolastico territoriale. Ad illustrare le novità e le ragioni che ne stanno alla base, mercoledì in conferenza stampa, l'assessore comunale all'Istruzione, Marta Parodi (affiancata dal funzionario dell'assessorato Saveria Ciprotti) e il dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale Franco Calcagno.
«A partire dal 2001 – ha esordito l'assessore – la normativa, nazionale e regionale, ha imposto azioni di razionalizzazione nell'organizzazione scolastica locale, che hanno comportato la chiusura di scuole frazionali, l'unificazione di alcuni plessi o il loro accorpamento in un'unica autonomia, per ragioni numeriche (diminuzione della popolazione scolastica) e di contenimento della spesa. Poi, dal 2011, è stata introdotta, non solo per ragioni di finanza pubblica ma anche come modello organizzativo e didattico più funzionale, la nascita degli istituti comprensivi, con precisi limiti a livello di numero degli alunni. Ecco, a questo riguardo ad Asti dovevamo assolutamente intervenire per due motivi: alcune autonomie scolastiche rischiavano di perdere la dirigenza, perché con un numero di alunni troppo basso in base alla legge, ed erano presenti alcune incongruenze da sanare». E' stata quindi presa una «soluzione condivisa al 99%», come ha sottolineato l'assessore. Ovvero, partendo da una popolazione scolastica stabile di 6.600 alunni (tra materne, elementari e medie cittadine), che a livello numerico consente 6 autonomie (raggruppamenti di scuole con un unico dirigente), si è optato per effettuare alcuni cambiamenti. A non essere toccati saranno la media Brofferio e il V Circolo didattico.
«Le novità – ha continuato Marta Parodi – riguarderanno innanzitutto il I Circolo didattico, che rimarrà tale ma che comprenderà anche la materna Agazzi e la primaria Savio. Un passaggio che, lo ammetto, è stato molto discusso e non interamente condiviso, soprattutto dagli insegnanti della Savio che si sentono maggiormente legati, a livello territoriale e didattico, con il III circolo (cui appartengono attualmente) e con la media Jona, cosa peraltro vera e condivisibile. E che da molti è stato considerato non consono perché unisce scuole di contesti territoriali e sociali differenti. Tuttavia credo sia una ricchezza e un "non problema" unirle, anche perché, lo dico apertamente, le scuole continueranno quelle attività che portano avanti da tempo, come i cosiddetti "progetti ponte" della Savio con la Jona». Rassicurazioni in questo senso sono arrivate anche dal dirigente Calcagno.
«I docenti e il dirigente scolastico del futuro I Circolo – ha sottolineato – potranno deliberare in sede di Collegio docenti in base alle richieste dei quartieri, che hanno esigenze differenti, per esempio in materia di orario o rientri. Insomma, si cercherà di andare incontro alle esigenze delle famiglie. In questa ottica il dirigente potrà anche collaborare con quello a capo del futuro Istituto comprensivo 1 per continuare quei progetti già avviati dalla scuola "Savio" e per i quali ha già ottenuto i finanziamenti».
Al riguardo l'assessore Parodi ha anche affermato che il tavolo di concertazione continuerà coinvolgendo gli insegnanti e affronterà altri temi, quali l'assegnazione di una sezione di tempo pieno al I Circolo didattico, che ne è sprovvisto, togliendola al V Circolo, che ne è ricca, «che potrebbe essere assegnata proprio alla Savio». Cambiamenti anche alla media Goltieri, attualmente autonoma ma senza dirigente per questioni numeriche, che farà parte dell'Istituto comprensivo 2; alla media Parini, ora insieme alla Goltieri, che sarà invece assegnata all'Istituto comprensivo 3. E alla media Jona, che ora fa parte dell'unico istituto comprensivo di cui dispone la città (insieme a sprimarie quali Gramci e Pascoli), che invece entrerà nell'Istituto comprensivo 1. «In questo modo – ha affermato Parodi – abbiamo sanato la criticità di una media inserita in una autonomia ad essa slegata, dato che la Jona è sempre stata unita fisiologicamente a elementari quali Baracca e Ferraris, di cui rappresenta la continuazione naturale».
L'assessore ha quindi concluso ricordando che quella scelta «non è una soluzione perfetta, ma la più fattibile e sostenibile, in quanto garantisce continuità didattica (dato che le modifiche sono solo amministrative), non incide pesantemente sul personale Ata (segretari e bidelli), i cui "esuberi" saranno sanati in sede di organico di fatto, pone le basi per un riordino definitivo e prevede l'impegno di Comune e Ufficio scolastico per attivare nuove sezioni di scuola dell'infanzia». A conclusione del discorso il dirigente Calcagno ha ricordato l'assoluta libertà, per le famiglie, di iscrivere i figli nella scuola che preferiscono, indipendentemente dalla zona e dal circolo o istituto comprensivo di residenza. Le iscrizioni, che si effettueranno con l'inizio del 2016, avverranno già in base al nuovo assetto organizzativo, il cui iter prevede ancora un passaggio in Provincia e poi in Regione, da cui si attende il via libera definitivo.
Elisa Ferrando