Giovedì scorso è stato un giorno speciale per il nostro giornale perché è stato l’ultimo di lavoro per una “colonna storica”, Antonella De Agostini, la segretaria di redazione.
Dopo una vita di lavoro passata interamente alla Nuova Provincia, dove era stata assunta dal suo fondatore, l’avvocato Cirio, quando ancora non aveva compiuto 18 anni, Antonella ha raggiunto l’età della pensione lasciandoci tutti un po’ orfani della sua efficienza, della sua precisione e della sua comprensione.
Anni di totale dedizione al giornale, dove è stata conosciuta dai nostri lettori soprattutto perché per molto tempo, prima dell’arrivo della sorella Claudia, è stata colei che ogni anno rinnovava migliaia di abbonamenti. In seguito, poi, ha anche perfezionato le sue conoscenze informatiche acquisendo competenze grafiche applicate all’impaginazione di una parte di giornale e ultimamente era addetta alla ricezione delle necrologie oltre che alla gestione degli inserzionisti pubblicitari.
Antonella ha seguito tutti gli avvicendamenti de La Nuova Provincia: da quando si impaginava ancora con il piombo, alla fotocomposizione per arrivare alla moderna videoimpaginazione. E ha visto passare molti direttori (da Primo Maioglio all’attuale Giovanni Vassallo) ma soprattutto tantissimi giornalisti. Qualcuno è restato poco tempo, altri un periodo più lungo, altri ancora abbastanza per poterla salutare giovedì scorso. Antonella, per noi “Anto”, ha incarnato lo spirito della segretaria di redazione: discreta, silenziosa, comprensiva che tutto sentiva ma nulla riferiva sapendo sempre trattare con chiunque, dall’esterno, si fosse presentato in segreteria o avesse telefonato. Sapeva se e quando doveva passare una telefonata oppure no: un filtro perfetto di cui hanno goduto molte generazioni di giornalisti e collaboratori passati alla Nuova Provincia. A salutarla all’ultimo giorno di lavoro, oltre alla redazione, la sorella Claudia, il marito Franco (altra colonna portante del reparto pubblicitario) e i colleghi grafici, c’erano anche Roberta e Andrea Cirio, gli editori, che le hanno consegnato una targa a ricordo di tanti anni di dedizione al giornale.
Buona pensione, Anto, e grazie per tutto quello che hai fatto per noi!
La Redazione