Sono emerse nuove curiosità, nei giorni scorsi, sulle origini astigiane del Santo Padre. Il merito va al lavoro di ricerca svolto dallArchivio di Stato, presentato dal direttore Renzo Remotti alla
Sono emerse nuove curiosità, nei giorni scorsi, sulle origini astigiane del Santo Padre. Il merito va al lavoro di ricerca svolto dallArchivio di Stato, presentato dal direttore Renzo Remotti alla presenza del sindaco Fabrizio Brignolo. Sono infatti stati mostrati diversi documenti relativi alla famiglia Bergoglio: testamenti, atti notarili, pubblicazioni di matrimonio, mappe del catasto. E perfino i registri scolastici riportanti le pagelle conseguite dal papà del Santo Padre, Mario Bergoglio, alle scuole medie e superiori frequentate ad Asti prima di partire per lArgentina.
«I documenti presentati questa mattina – ha commentato il sindaco – gettano una luce nuova sulle radici della famiglia di Papa Francesco. Alle origini contadine, di cui si è molto discusso in queste settimane, si aggiunge infatti una sfumatura nuova: Giovanni Angelo Bergoglio, il nonno del Pontefice, era sì contadino, ma si trasferì in città per diventare commerciante e far studiare il figlio (il padre dellattuale Pontefice), fino a farlo diventare ragioniere, per poi portarlo con sé a cercare maggior fortuna in Argentina». Una considerazione che il sindaco ha ricavato analizzando il percorso della famiglia: Giovanni Angelo, nonno dellattuale Pontefice, nacque nel 1884 ad Asti, in località Valleversa, quindi in piena campagna, ma poi si trasferì a Torino, dove si sposò con Rosa Vassallo, originaria di Piana Crixia (Entroterra ligure), che diede alla luce, nel 1908, Mario Bergoglio, il padre dellattuale Pontefice.
Nel 1918 il nonno del futuro Papa ritornò con moglie e figlio di 10 anni ad Asti, ma questa volta non più in campagna, bensì in centro, dove lavorò come caffettiere, portinaio di una clinica chirurgica, quindi come titolare di un negozio di commestibili in corso Alessandria. «Lintraprendenza del nonno del Pontefice ha proseguito il sindaco – è confermata dalla decisione di far studiare il figlio Mario: il padre del futuro Pontefice viene avviato alla Scuola Tecnica di primo livello Brofferio, quindi alla scuola tecnica Leonardo da Vinci per il corso superiore dove, nel 1926, conseguì l abilitazione tecnica nellindirizzo commerciale, ovvero lattuale diploma di ragioneria. Allepoca, infatti, erano pochissimi i giovani che si diplomavano ed era una rarità che a farlo fossero figli di contadini».
Nel 1929, quando ormai il padre del Pontefice aveva 21 anni, la famiglia decise di lasciare lItalia per lArgentina. «Alla luce di queste considerazioni ha concluso – oggi noi Astigiani, che vediamo al soglio di Pietro la sobrietà, il garbo, la serietà che traspare dai comportamenti di Papa Francesco, riconosciamo un po di quei caratteri propri del nostro modo di essere e abbiamo modo di ritenere che almeno in parte siano anche frutto della maturazione e dei valori assunti negli anni delladolescenza dal padre dellattuale Pontefice».
e.f.