Promuovere la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese, considerata non solo un vettore di sviluppo economico, ma anche un traguardo necessario per il completamento della democrazia.
E’ l’obiettivo della proposta di legge di iniziativa popolare “La partecipazione al lavoro”, promossa dalla Cisl, volta a disciplinare in ogni dettaglio questo ambito.
A presentarla, ieri (giovedì), il segretario generale Cisl Alessandria Asti Marco Ciani, affiancato dal segretario aggiunto Stefano Calella e dalla segretaria organizzativa Cristina Vignolo.
«A 75 anni dalla sua entrata in vigore – ha spiegato Ciani – la Costituzione presenta ancora articoli rimasti “lettera morta”, come l’articolo 46 che promuove la collaborazione dei lavoratori nella gestione delle aziende. Abbiamo quindi pensato che fosse il momento di osare, considerando le molteplici crisi che stanno attraversando il mondo e che creano difficoltà e instabilità economiche che vanno governate. Abbiamo di conseguenza guardato ai Paesi in cui questi modelli di partecipazione sono ormai radicati, come la Germania e la Scandinavia, che secondo noi rappresentano modelli da seguire considerando che sono caratterizzati da crescita economica e coesione sociale. Ci tengo però a precisare che questo modello non sostituisce la contrattazione e la lotta sindacale».
Gli ambiti di riferimento
La proposta di legge propone una forma di partecipazione declinata in quattro ambiti: gestionale, per definire forme di cogestione nei consigli di sorveglianza e nei consigli di amministrazione; finanziaria, in materia di distribuzione degli utili ai lavoratori e dell’accesso contrattuale dei dipendenti a piani di azionariato diffuso; organizzativa, con meccanismi premiali per le imprese che coinvolgono i lavoratori in progetti innovativi e per i lavoratori che si impegnino a contribuire all’innovazione e all’efficientamento dei processi produttivi. Infine a livello consultivo, disciplinando le diverse ipotesi in cui le rappresentanze sindacali unitarie e aziendali hanno diritto ad essere consultate in via preventiva e obbligatoria.
La raccolta firme
A partire da luglio, quindi, e fino alla scadenza del 5 dicembre, il sindacato raccoglierà le 50mila firme necessarie alla presentazione della proposta in Parlamento. Ad Asti si comincerà sabato 8 luglio con un gazebo al mercato in cui saranno presenti anche alcuni certificatori, dato che le firme raccolte dovranno essere autenticate.
«La partecipazione richiede un’assunzione di responsabilità – ha concluso Stefano Calella – e prevede un reciproco riconoscimento delle competenze: chi andrà a sedere nei vari comitati avrà infatti diritto a una formazione per garantire una presenza qualificata».