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Abbattimento dei platani di corso Savona
Attualità
Lettera aperta

La politica della demagogia e lo scellerato taglio dei platani di corso Savona

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Giorgio Origlia sul caso degli alberi tagliati per fare posto a una pista ciclabile

Lo scellerato taglio dei platani in corso Savona, per di più avvenuto di notte e con l’impiego di polizia municipale e vigili del fuoco, appare come un esemplare episodio di strumentalizzazione del «pubblico» per fini che pubblici non sono, oltre che un lampante caso di disprezzo per l’ambiente offerto dalla attuale giunta.

Tale scempio, la cui necessità pare non sia stata giustificata in modo convincente da parte della Amministrazione comunale ed è quindi chiaramente sospetta, non fa che confermare una volta di più la povertà culturale e la totale assenza di sensibilità civico-ecologica di chi la città “governa”; di questo, emblematico è l’esempio del sindaco Rasero che senza il minimo senso del ridicolo né la percezione del grottesco si è fatto fotografare accanto a un albero tagliato dicendo di stare tutelando la sicurezza dei cittadini.

È deprimente vedere come questi signori, eletti sulla base di suadenti promesse per avere cura della città e migliorarne la qualità di vita, si dimostrino poi alla prova dei fatti del tutto insensibili non diciamo alla bellezza della natura ma soprattutto, in un contesto altamente inquinato come quello astigiano, alla importanza che gli alberi hanno nella vita e per la salute delle persone. Cosa che una politica non improntata a bassa demagogia e non tesa soprattutto a evitare la assunzione di rischi e responsabilità (gli “onori”, ma non gli oneri!) dovrebbe, in nome di un progetto collettivo che va ben al di là della ricerca di consenso e della febbre di riconferma della poltrona, sapere e voler rispettare; così assumendosi l’impegno di aver cura degli alberi, al tempo stesso stabilendo un piano per piantarne sempre di nuovi, anziché sprecare denaro pubblico in iniziative da “panem et circenses” come la grande ruota “natalizia” su modello del Prater di Vienna.

Nel grande parco della Abbazia di Melk in Austria un lungo sentiero fra tigli secolari è interrotto da un cartello in tre lingue, tra cui l’italiano, che vieta l’accesso dicendo: «Siccome i tigli hanno 250 anni e a causa della loro età avanzata sono a rischio di rompersi, confidiamo nella vostra comprensione per questo passaggio chiuso». Ma sotto questo aspetto l’Austria non è certo l’Italia e ancor meno Asti, dove si è infatti riusciti, attraverso una gestione ambientale inesistente, una assurdo-“perversa” organizzazione della viabilità, una incuria percepibile, tanto per fare un esempio, nei passaggi pedonali spesso ben poco visibili (altro che sicurezza!) a rendere disagevole la vita dei cittadini, specie quando devono muoversi con mezzi privati, facendo calare su quella che era una gradevole e vivibile cittadina una desolante aria di abbandono.

Giorgio Origlia

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6 risposte

  1. Sono d’accordo con l’articolo, Asti ha bellezze non valorizzate, inoltre è una delle città più inquinate d’Italia e gli alberi lavorano gratuitamente contro lo smog. Peccato che le persone che ci amministrano non si curino del bene pubblico.

  2. Io sono di Torino ma conosco abbastanza bene Asti perché ho una seconda casa nella provincia. Frequento molto spesso la città e devo dire che tra il sindaco di Torino e quello di Asti sono in apparenza agli estremi come posizioni politiche ma accomunati dalla incapacità totale per quanto riguarda il governare una città. Nel mitico 1968 uno degli slogan più diffusi era ” l’ immaginazione al potere” tra i nostri beneamati (si fa per dire) politici gli slogan potrebbero essere ” poche idee ma ben confuse” oppure ” la nullità fatta persona”. Purtroppo in Italia abbiamo una classe politica fatta da dilettanti allo sbaraglio ( tranne alcune rarissime eccezioni), mah sarà per quello che ormai oltre il 50 per cento degli italiani non va più a votare (me compreso) chissà ai poster l’ ardua sentenza.

  3. Una storia triste quella dei platani. Asti è inquinata, trascurata, disordinata, negozi che chiudono, famiglie in povertà…..la città non è mai stata così in basso….. da avere voglia di andarsene a vivere altrove… spero che la prossima amministrazione riesca a migliorare la situazione

  4. Triste storia quella dei platani di Asti. Purtroppo Asti sta vivendo un periodo molto buio… disordinata, povera, trascurata, sporca, inquinata e POVERA… i negozi e le aziende chiudono … Non c’è lavoro…. i servizi forniti al pubblico sono inefficienti e la viabilità non ha un senso logico…..

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