Al 31 dicembre 2023 gli abitanti erano 1.452, 18 in più rispetto all’inizio dell’anno. Solo 8 i nati (6 maschi e 2 femmine) a fronte di 27 morti (13 maschi e 14 femmine). Gli immigrati sono stati 104, gli emigrati 67. Il numero di famiglie è salito da 680 a 686. I cittadini stranieri continuano a crescere, raggiungendo alla fine dello scorso anno quota 194 (90 maschi e 104 femmine) appartenenti a 28 differenti nazionalità. Di questi ben 106 sono rumeni.
Il flusso migratorio dall’estero permette di contenere il fenomeno di anzianizzazione della popolazione, dove non mancano gli ultracentenari, come Elena Acutis, che nei giorni scorsi ha festeggiato alla Casa di Riposo Serra i 102 anni, in ottima salute.
A metà ‘700 la popolazione di Cocconato era di 1.400 abitanti, salita, grazie alle fiorenti attività commerciali, a 2.200 nel 1800, toccando il culmine nel 1861 con 3.106 anime. Il censimento del 1901 registrava 2.729 abitanti, scesi a 2.332 nel 1921 e a 2.289 nel 1936. Nel secondo dopoguerra con lo sviluppo delle industrie torinesi che sottrassero molta manodopera dalle campagne, si registrò un calo continuo: dai 1.865 abitanti del 1961, il paese passò a 1.630 nel 1981, a 1.565 nel 1990, a 1.538 nel 1991 a 1.540 nel 2001. Dopo il trend positivo nel primo decennio del terzo millennio, che fece registrare 1.608 abitanti al censimento del 2011, la popolazione era tornata nuovamente a calare, soprattutto a causa della bassa natalità e un incremento di decessi. A seguito della pandemia, alla fine del 2020 gli abitanti erano scesi a 1.417: quell’anno in Italia il divario fra nascite e morti era stato secondo solo a quello del 1918, per la spagnola.