Dallo steccato: Castell’Alfero, Gianluca Fais, detto Vittorio, su Vanadio da Clodia; San Secondo, Valter Pusceddu, detto Bighino, su Ultimo Baio; Nizza, Antonio Siri, detto Amsicora, su Zaminde; San Damiano, Stefano Piras, detto Scangeo, su Zeniossu; San Pietro, Carlo Sanna, detto Brigante, su Vandà; Viatosto, Alessio Migheli, detto Girolamo, su Austesu e Santa Maria Nuova, Federico Arri, detto Ares, su Ambra da Clodia.
La batteria va via veloce, poiché il mossiere Bircolotti, dopo un primo via annullato per una forzatura del canapo, dà buona la seconda. Il più bravo a leggere la mossa è Federico Arri (Santa Maria Nuova), che porta la sua Ambra da Clodia davanti a tutti fin dalla caduta del canapo. Dominio assoluto nei tre giri e notevole dimostrazione di forza. La bagarre si scatena alle sue spalle tra Gianluca Fais (Castell’Alfero), Carlo Sanna (San Pietro) e Stefano Piras (San Damiano). San Secondo fin dalle prime battute della corsa non denota particolare brillantezza e finisce per perdersi nelle retrovie. Nizza (Antonio Siri) pare poter tornare in corsa per guadagnare un postio in finale, ma si tratta di un fuoco di paglia.
Bravo Carlo Sanna (San Pietro che con una coraggiosa infilata si porta all’inseguimento di Arri e con il suo Vandà si garantisce un posto in finale. Per la terza piazza è battaglia grossa tra Castell’Alfero e San Damiano, che, in virtù di un terzo giro spettacolare e grazie ad un sorpasso tutto cuore e determinazione regala ai rossoblu la possibilità di giocarsi il Drappo. Eliminati Viatosto, Castell’Alfero, San Secondo e Nizza. E’ soprattutto l’esclusione del Rione del Santo a fare scalpore: Pusceddu e Ultimo Baio, alla vigilia, apparivano una delle accoppiate da battere. Batteria avvincente, soprattutto per la lotta aspra alle spalle delle due accoppiate di testa.
Dopo le tante problematiche di venerdì la pista, come già accaduto nelle prove di sabato, ha mostrato una buona tenuta.
[foto Billi e Ago]
