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Attualità
Reddito in agricoltura

La protesta dei trattori: anche agricoltori astigiani al corteo che si è spinto fino al casello autostradale

Presente anche una nutrita rappresentanza astigiana che già da sabato ha aderito al presidio

Avevano promesso di esserci e ci sono stati: la nutrita delegazione di agricoltori provenienti dall’Astigiano che già sabato e domenica hanno manifestato con i colleghi alessandrini nel presidio di viale Milite Ignoto, erano presenti anche stamattina al corteo di protesta che si è spinto fino al casello autostradale di Alessandria Ovest determinandone il blocco per una mezz’oretta.

E’ il testimone che anche gli agricoltori italiani hanno preso dai loro colleghi europei impegnati nella protesta da settimane. Perchè i problemi sono gli stessi e le critiche sulla gestione delle politiche agricole vengono rivolte sia all’Unione Europea che agli Stati di appartenenza.

«Oltre ad ogni più rosea aspettativa. Il corteo con i trattori ha portato sulle strade alessandrine centinaia di agricoltori delle province di Alessandria e di Asti, determinati sempre di più a far sentire la propria voce,  da troppo tempo inascoltata – scrivono in una nota stampa gli organizzatori del Coordinamento Agricoltori Autonomi – alle istituzioni e ai cittadini, molti dei quali durante il passaggio hanno dimostrato di approvare e apprezzare i nostri sforzi, suonando il clacson e salutando. Oltre 350 trattori hanno sfilato per la tangenziale e per le vie di Alessandria (4,5 km di coda) in modo ordinato, rumoroso ma pacifico.
Ci scusiamo per i disagi momentanei alla circolazione – prosegue il portavoce – però vogliamo ringraziare la Questura e le Forze dell’Ordine per la disponibilità e la comprensione dimostrata. La nostra è e sarà una protesta pacifica e ordinata, anche se decisa e ferma nelle nostre posizioni: chiediamo di essere messi in condizione di sostentare le nostre famiglie e portare avanti le nostre aziende potendo seminare in modo libero, senza incentivi a non coltivare o consumo del suolo per attività non agricole. Chiediamo meno restrizioni imposte a livello comunitario che fanno male ai prodotti agricoli italiani. Le politiche sbagliate che limitano l’agricoltura italiana ricadono sui consumatori i quali rischiano di mangiare prodotti esteri di minore qualità e a prezzi alti.
Ribadiamo di aver iniziato la protesta e il presidio solo con la bandiera dell’Italia e finiremo questa prima settimana di manifestazioni con il tricolore, anche se siamo disponibili ad ascoltare e a fare massa critica con tutto il mondo agricolo e della zootecnia».
La protesta non finisce qui. E’ prevista la prosecuzione del presidio fino a domenica giorno in cui si attende la visita del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, invitato ad ascoltare le proposte che il Coordinamento ha elaborato a favore di una politica agricola regionale più aderente alle loro realtà.

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