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La Provincia replica sul problema cinghiali
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La Provincia replica sul problema cinghiali

Dal 1 gennaio 2016 ad oggi sono stati effettuati 280 interventi che hanno portato all’abbattimento di 347 capi da parte di operatori specificatamente formati ed in possesso di adeguata esperienza nella caccia al cinghiale

 In risposta all’articolo pubblicato venerdì, la Provincia ritiene opportuno evidenziare alcune osservazioni e precisazioni in merito alla problematica sollevata.

La gestione dell’ungulato cinghiale è disciplinata da disposizioni emanate dalla Regione Piemonte che coinvolgono gli Ambiti Territoriali di Caccia e la Provincia per quanto di competenza.

In effetti tali istituzioni hanno in questi ultimi tempi attivamente collaborato per contrastare l’espansione della specie cinghiale, con i conseguenti danni alle attività antropiche, attraverso l’adozione di Regolamenti e Piani di contenimento volti ad incidere in maniera preponderante sulla popolazione  di cinghiali presente nel territorio provinciale.  In ultimo,  lo scorso mese di giugno, la Provincia di Asti e l’ATC AT1 hanno sottoscritto, con la Città Metropolitana di Torino e l’ATC TO 5, un “Protocollo d’intesa per l’effettuazione coordinata di interventi di contenimento della specie cinghiale nei territori dei Comuni posti al confine di Province limitrofe”.

Al termine della stagione venatoria 2015-2016 i cinghiali abbattuti nel solo ATC AT1 “Nord Tanaro” ammontavano  a 710. Gli abbattimenti sono poi proseguiti con azioni di controllo di tipo “preventivo” su tutto il territorio provinciale; e successivamente attuando interventi “diretti” nelle aree interessate da coltivazioni soggette a danno.  Dal 1 gennaio 2016 ad oggi sono stati effettuati 280 interventi che hanno portato all’abbattimento di 347 capi da parte di operatori specificatamente formati ed in possesso di adeguata esperienza nella caccia al cinghiale.

Non va dimenticato che la Provincia di Asti concede la possibilità, agli agricoltori, di “autodifendere il proprio raccolto”, a dimostrazione di un’attenzione particolare rivolta al settore agricolo senza prevedere particolari vincoli e limitazioni.

Infine in merito alla liquidazione dei danni alle colture agricole causati dalla fauna selvatica, preme sottolineare come sia la Provincia, sia l’ATC. abbiano sempre provveduto con tempestività alla perizia del danno e della successiva liquidazione nel rispetto dei criteri dettati dalla Regione Piemonte.

“La  Provincia e l’Ambito Territoriale di Caccia AT1 – dichiarano il Consigliere  Provinciale con delega alla Caccia  Francesco Marengo e il Presidente dell’ATC Antonello Murgia – sono disponibilità  a recepire le proposte ed i suggerimenti che perverranno dai Sindaci dei Comuni, ovviamente nel rispetto della normativa vigente, con l’obiettivo di poter congiuntamente ridurre la popolazione degli ungulati selvatici fino ad un livello compatibile con le caratteristiche ambientali puntando prioritariamente alla tutela delle produzioni ed alla salvaguardia del reddito degli agricoltori”.

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