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La rabbia degli ambulanti esplode in corteo: fischi all’assessore e linea dura contro l’orario ridotto

Ieri pomeriggio gli operatori guidati dal G.O.I.A hanno confermato il loro no alla chiusura delle 15 e allo spostamento in piazza del Palio. Oggi nuova protesta

“No allo spostamento del mercato in piazza del Palio”, “No alla riduzione di orario”, “No ai ricatti della Giunta Comunale”, “Al posto di creare lavoro, lo tolgono”. Sono sono alcuni dei cartelli con i quali numerosi ambulanti del mercato di Asti, soprattutto tra coloro che hanno i banchi nelle piazze Alfieri e Libertà, hanno voluto marciare lungo il centro storico, martedì pomeriggio, per protestare contro la decisione dell’amministrazione Rasero di accorciare gli orari di vendita e, presto, di trasferire i banchi in piazza del Palio.

Già da oggi, mercoledì, gli ambulanti di piazza Alfieri e piazza Libertà dovranno chiudere entro le 15 e sgomberare l’area mercatale entro le 15,30 per concedere all’Asp il tempo di ripulire la zona così da aprirla alle auto alle 16. Proprio per questo oggi pomeriggio gli ambulanti continueranno la protesta, iniziata ieri, chiudendo i banchi, ma restando fermi sul posto con un’occupazione simbolica della piazza.

Martedì una delegazione di G.O.I.A., Gruppo Organizzato Imprese Autonome, che ha raccolto l’adesione di oltre ottanta ambulanti, è stata accolta dal prefetto Claudio Ventrice prima del corteo tra piazza Alfieri e piazza San Secondo. A guidarla è stato Giancarlo Nardozzi, presidente nazionale G.O.I.A. «Abbiamo esposto la nostra problematica al prefetto e trovato un’ottima persona molto sensibile al problema – ha poi spiegato Nardozzi agli ambulanti riuniti sotto la prefettura – Io non accetto la concertazione, ma vogliamo un tavolo serio come si fa in tutte le altre parti. Loro (l’amministrazione comunale ndr) hanno chiuso le porte e non hanno voluto parlare con noi».

Il corteo degli ambulanti, al grido di “Il mercato non si tocca!”, ha poi raggiunto il municipio per poter parlare con il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore al Commercio Mario Bovino. Il primo era impegnato in una riunione, ma Bovino è uscito per confrontarsi con gli ambulanti ribadendo la linea dell’amministrazione comunale. È in quel momento che la tensione è salita e l’assessore è stato travolto tra fischi, qualche insulto e applausi ironici mentre poco distante da lui si trovavano gli eletti nella Commissione mercatale che, come già si sapeva, hanno preso le distanze dai modi e dai toni della protesta pur portando solidarietà ai colleghi.

«Ribadiamo che l’amministrazione ha intenzione di fare dei cambiamenti – ha continuato l’assessore – Non ci sono alternative. Bisogna allargarsi e la soluzione migliore è andare in piazza del Palio, con investimenti sulla sicurezza. Noi siamo pronti a confrontarci e posso capire che i cambiamenti destabilizzano, ma l’amministrazione ci mette la faccia, io sono qui e non mi tiro indietro. Però ad oggi da parte vostra non sono arrivate proposte alternative».

Parole accolte da bordate di fischi e ulteriori insulti. «Sperimenta sul tuo stipendio, no su cento famiglie!», oppure «Vogliamo il rispetto. Ci state buttando in un burrone» hanno creato ulteriori tensioni in piazza mentre gli agenti della polizia si schieravano vicino all’assessore temendo che la situazione potesse degenerare. Toni accesi, ma non si è andati oltre lo scontro verbale che comunque non è servito a far cambiare idea all’amministrazione comunale.

Invece da parte della Commissione mercatale ci sono stati toni molto più concilianti nell’ottica del dialogo con il Comune anziché dello scontro diretto. «A noi quello che fa G.O.I.A non interessa – risponde Raffaella Gigliodoro portavoce della Commissione – Siamo gente diversa. Siamo sempre presenti in qualsiasi momento l’amministrazione ci chiami per confrontarci. Certo non siamo soddisfatti per la chiusura alle 15,30, ma con il dialogo siamo riusciti a ottenere un’ora in più rispetto alle 14,30, l’orario di chiusura stabilito in una precedente delibera».

Una divergenza di metodi e modi che renderà il confronto tra Comune e ambulanti ancora più difficili mentre tra gli iscritti a G.O.I.A. già c’è chi non si riconosce più nell’operato della Commissione mercatale.

[foto gallery Ago]

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