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Il caso

La rabbia dei cittadini di San Fedele: «Che fine hanno fatto le telecamere annunciate?»

Il comitato di quartiere lamenta che, a distanza di un anno dalle rassicurazioni dell’ex assessore Bona, nulla è stato fatto

«Le telecamere a San Fedele verranno installate. Abbiamo già il preventivo, ma abbiamo aspettato perché il Comune ha partecipato a un bando ministeriale per finanziarle. Un progetto che prevede nuove telecamere a San Fedele e nella zona nord». Così, a inizio marzo 2022, l’ex assessore alla Sicurezza del Comune di Asti, il leghista Marco Bona, rassicurò i residenti del quartiere San Fedele, spaventati e arrabbiati dopo una serie di roghi dolosi di auto, lasciando intendere che presto le telecamere anticrimine, attese da un decennio, sarebbero state regolarmente posizionate.

Altri undici mesi sono passati e di quelle telecamere non si è più saputo nulla. Nel frattempo, dopo le elezioni amministrative, l’assessore Bona è tornato a essere consigliere comunale. Al suo posto è arrivato prima l’ex assessore alla Sicurezza Marcello Coppo (FdI), sostituito a sua volta, dopo essere stato eletto in Parlamento, dall’attuale assessore Luigi Giacomini, sempre di Fratelli d’Italia.

Qualche giorno fa il Comitato San Fedele, presieduto da Giuseppe Morabito, ha avuto modo di tornare sul tema della sicurezza nel quartiere durante una riunione pubblica alla quale è stato invitato il questore di Asti Sebastiano Salvo. Incontro richiesto dopo il doppio rogo di auto, bruciate di notte, su cui stanno indagando i carabinieri.

Ad oggi non ci sarebbero elementi d’indagine tali da lasciar intendere che ci sia stata una mano incendiaria dietro il fatto, ma la sicurezza resta un tema molto sentito perché i residenti di San Fedele non hanno visto alcuna telecamera installata, né i dossi antivelocità chiesti per impedire le gare in auto che si svolgono tra le vie del quartiere, né hanno notato un incremento dell’illuminazione pubblica e neanche una maggiore attenzione alla manutenzione ordinaria della zona.

«Un anno fa ci avevano assicurato che le telecamere sarebbero state installate, – commenta Giuseppe Morabito – ma ora veniamo a sapere che il nuovo assessore Giacomini sembra non essere a conoscenza del progetto e non ha potuto darci certezze né tempistiche per l’installazione. Ringraziamo invece il questore che è venuto ad aggiornarci sulla possibilità di inserire San Fedele nel progetto “Controllo di Vicinato” da firmare in collaborazione con la Prefettura e il Comune. Dopo le frazioni, San Fedele sarebbe il primo quartiere cittadino ad aderire all’iniziativa».

Per il resto i residenti, che hanno partecipato numerosi all’incontro, chiedono che il Comune rispetti quanti promesso un anno fa e installi almeno le prime due telecamere tra via Badalin e via Sesia e in via Ticino così da monitorare gli accessi delle auto al quartiere e l’eventuale presenza di malintenzionati. «Anche se da marzo dello scorso anno sono cambiati gli assessori – continua Morabito – il Comune è sempre lo stesso. Senza considerare che l’amministrazione di centrodestra che aveva annunciato l’installazione è sempre la medesima guidata dal sindaco Rasero. Basta annunci, bisogna passare ai fatti».

La replica dell’assessore Giacomini: «Puntiamo a installare telecamere wireless»

L’assessore Luigi Giacomini, insieme all’assessore al Commercio Mario Bovino, ha partecipato all’assemblea anche se non ufficialmente invitato. Ma, sulla mancata installazione delle telecamere, Giacomini puntualizza che «i finanziamenti previsti dal bando del 2018 sono stati spesi per posizionarle in altre zone di Asti, non a San Fedele».

«Il Comune non ha potuto partecipare a un bando successivo, ma a fine mese ci saranno ulteriori bandi anche se abbiamo già discusso sulla possibilità di collocare telecamere wireless dal momento che – sottolinea – non ci risulta la presenza di fibra veloce nel quartiere. Occorre installare prodotti di qualità, che servano in caso di indagini, quindi ci stiamo confrontando con la Questura per definire i dettagli».

Sui dossi antivelocità Giacomini aggiunge che non possono essere posizionati quelli “di plastica”, «ma installeremo quelli larghi due metri, come in via Torchio». La prima mossa, fortemente sostenuta dallo stesso Giacomini, sarà però attivare il “Controllo di Vicinato” nel quartiere. «Ci sarà un referente, riconosciuto dalle forze dell’ordine e dal Comune, che tramite chat sarà sempre in contatto con gli altri referenti delle frazioni e con la polizia municipale. Segnalerà ogni evento sospetto, ma anche criticità come la buca nella strada o problemi di altro tipo. Secondo me è stato un gravissimo errore abolite le Circoscrizioni perché erano un punto di collegamento fondamentale tra il Comune e il cittadino. Sono favorevole che si sperimentino queste iniziative, come il “Controllo di Vicinato” e farò di tutto, con le possibilità che mi saranno date, di sostenerle e incrementarle. Io – conclude l’assessore – sono dalla parte dei cittadini».

[foto Billi]

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