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La Regina della fiera e i suoi legami con Nizza
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La Regina della fiera e i suoi legami con Nizza

E' lei la Regina della grande fiera universale di Milano. Grande imprenditrice farmaceutica, laureata in Chimica e Farmacia all'Università di Pavia, Diana Bracco è Presidente di Expo 2015

E' lei la Regina della grande fiera universale di Milano. Grande imprenditrice farmaceutica, laureata in Chimica e Farmacia all'Università di Pavia, Diana Bracco è Presidente di Expo 2015 SpA e Commissario Generale di Sezione per il Padiglione Italia. Nonostante il lavoro intenso per l'azienda, la Confindustria e l'Expo, Diana Bracco non rinuncia a coltivare le sue grandi passioni: quella per l'arte e quella per una piccola azienda vitivinicola chiamata "Botolo", fondata dal marito Roberto De Silva, scomparso pochi anni fa a Nizza Monferrato.

Iniziamo l'intervista parlando proprio di questa azienda vitivinicola. Com'è nato il vostro amore per la produzione di vino?
"Il Botolo" è stata la realizzazione di un sogno di mio marito, che all'amore per il Monferrato, la sua storia, la sua cultura, ha unito la sua passione per creare vini di eccellenza. Insieme a Roberto, scomparso tre anni fa, ho imparato a conoscere il Monferrato: una terra incredibile lavorata dovunque con fatica dall'uomo: fatto di ferro, impastato di terra e acqua, indurito dal sole e dal vento, a lavorare in vigna per produrre uva. Un filare dopo l'altro, per chilometri e colline infiniti, tutto a mano. Il sogno di mio marito era questo: lavorare questa terra cercando di ottenere uve ricche di zuccheri e di estratti, da cui ricavare vini di grande livello qualitativo. E' nata così questa piccola azienda agricola, di 13 ettari di vigneti sulle colline di Nizza Monferrato, nel cuore della produzione di vini di qualità che hanno dato fama al Piemonte e all'Italia. "Il grande vino si fa in vigna", diceva mio marito, ed è qui che continuiamo a lavorare, sempre in compagnia di un cagnolino, trovato in cascina, che per la sua simpatia e generosità abbiamo voluto diventasse il simbolo della nostra azienda.

Ma quali sono i prodotti di punta del Botolo?
Produciamo vini unicamente dai migliori vitigni del territorio piemontese, Barbera d'Asti Superiore, Moscato, Chardonnay, Dolcetto, Brachetto e Cortese. Ogni anno vengono raccolti, rigorosamente a mano, mille quintali di uve per un totale produttivo di circa 100.000 bottiglie. Chi assaggia i vini del Botolo apprezza l'alta qualità dei nostri prodotti e, in particolare, la varietà dei sapori riconducibili a un'agricoltura eco-compatibile che rispetta l'ambiente e il territorio.

Riesce a fare visita alla sua azienda a dispetto dei molti impegni che la occupano?
Venire in Monferrato, anche se ci riesco raramente, mi aiuta a recuperare le energie e a riannodare i fili dei bellissimi ricordi che mi legano a questa terra.
Quando venne ad Asti tre anni fa a presentare l'Expo, Lei decantò la bellezza delle nostre colline. Il Monferrato può avere delle attrattive nei confronti delle migliaia di visitatori che verranno all'Expo?
Certamente sì. La conferma è giunta del resto dall'Unesco, che recentemente ha proclamato i paesaggi vitivinicoli delle Langhe e del Monferrato patrimonio mondiale dell'umanità: una soddisfazione straordinaria per un territorio straordinario che sicuramente sarà una meta apprezzata per i visitatori di Expo 2015. Nell'alta qualità dei vini c'è la cura, la passione nel lavoro, ma c'è anche il felice contributo della natura.

L'Expo di Milano non si occupa solo di nutrizione ma anche di sviluppo sostenibile.
Certo. L'Expo italiana sarà una grande agorà planetaria per discutere delle sfide al centro dei Millennium Goals dell'ONU. Sono convinta che la sfida del presente e del futuro è quella di uno sviluppo sostenibile, e per questo il tema dell'Expo è così importante. D'altronde chi fa vino sa meglio di altri che il rapporto con la terra, e dunque la sostenibilità della produzione, sono essenziali.
I vigneti punteggiano tutta la nostra straordinaria Penisola e rendono il comparto vinicolo italiano unico al mondo per varietà e qualità. Per questo avete dedicato nel Padiglione Italia una grandissima area espositiva al vino?
Il Ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina ha deciso di collocare l'esperienza vitivinicola italiana nel cuore di Padiglione Italia. Una decisione giustissima, che permetterà di valorizzare al meglio questo prodotto. Tra l'altro il vino è uno degli esempi migliori per illustrare il nostro modello di sviluppo: un caso perfetto in cui il Made in Italy significa simbiosi del saper fare dell'uomo con il territorio, attenzione ai dettagli, eccellenza della materia prima, cura della produzione e della qualità.

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