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Attualità

La Regione accoglie il progetto
del polo scolastico Monti-Castigliano

Il progetto sul polo scolastico innovativo "Monti – Castigliano" è arrivato sulle scrivanie del Ministero dell'Istruzione, dopo aver superato la selezione da parte della Regione. Un

Il progetto sul polo scolastico innovativo "Monti – Castigliano" è arrivato sulle scrivanie del Ministero dell'Istruzione, dopo aver superato la selezione da parte della Regione. Un risultato non scontato, in quanto al momento dell'invio, tramite posta elettronica certificata, della relativa documentazione per partecipare al bando "Scuole innovative 2015", si è verificato un intoppo. In sostanza, la Provincia aveva tutti i documenti pronti e firmati, ma al momento dell'invio qualcosa è andato storto e a Torino sono arrivati tutti i documenti eccetto la domanda di ammissione.
«Alla fine – spiega Marco Gabusi, vice presidente della Provincia – il nostro progetto è stato preso in considerazione. La Regione, infatti, ci ha concesso dieci giorni di tempo per presentare una relazione che spiegasse l'accaduto. Dopodiché, come si evince, ha ritenuto di ammetterci al bando. E non solo: il nostro progetto si è classificato terzo ex aequo nella graduatoria regionale, su un totale di circa 10 proposte inviate dalle Province piemontesi. Quindi sono soddisfatto del risultato raggiunto, anche se l'essere stati selezionati non significa, per ora, aver ottenuto il finanziamento dell'opera. Si è trattato di un bando complicato e con tempi di presentazione molto stretti, che ha visto convergere il lavoro dei tecnici provinciali e dei dirigenti scolastici, permettendoci di vincere la concorrenza di Province dotate di strutture ben più numerose della nostra. Questa è la miglior risposta a chi aveva già cantato il de profundis del progetto».

Cosa prevede il progetto
Il progetto prevede la costruzione di un nuova scuola che accoglie gli istituti "Monti" e "Castigliano" su un terreno comunale individuato dall'Amministrazione municipale nella zona Nord, nei pressi dell'ospedale e dell'istituto agrario "Penna". Il bando ha infatti l'obiettivo di favorire la costruzione di scuole innovative dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell'efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzate da nuovi ambienti di apprendimento e dall'apertura al territorio. L'importo totale messo a disposizione è di 19 milioni di euro, da suddividere tra i progetti premiati, cui viene garantito il 100% della copertura del costo dell'intervento.

La scelta delle scuole
Ma come mai sono stati scelti proprio gli istituti "Monti" e "Castigliano"? «Abbiamo ascoltato le esigenze dei vari dirigenti scolastici – spiega Gabusi – e siamo giunti a questa conclusione per due motivi principali. Innanzitutto per ragioni legate all'edilizia scolastica, in quanto l'edificio che ospita attualmente il "Castigliano" necessita di interventi di manutenzione, così come la succursale dell'istituto "Monti", ricavata nell'ex scuola media "Gatti". A questo proposito, tra l'altro, sono in attesa di una risposta dalla Regione per conoscere il destino del progetto di ristrutturazione di una ulteriore porzione del complesso ex Casermone, di cui la sede del "Monti" occupa attualmente solo una parte. Un progetto deciso quasi dieci anni fa, volto ad ospitare tutte le classi della scuola nella sede di piazza Cagni, cofinanziato da Regione (con 3,9 milioni di euro) e Provincia (con 2 milioni di euro circa). Un quesito che ho posto anche perché, come Amministrazione provinciale, abbiamo ancora la nostra parte di fondi bloccata a questo scopo, nonostante non si sia più saputo nulla del progetto».
La seconda ragione è invece legata più all'aspetto didattico, in quanto «il bando privilegiava la scelta di scuole innovative dal punto di vista degli indirizzi e degli sbocchi lavorativi, criterio che accomuna i due istituti», indica Gabusi.

Le critiche
Il progetto ha però attirato alcune critiche, in ultimo quelle sollevate da Davide Giargia e Marcella Serpa (Movimento 5 Stelle). I due consiglieri comunali contestano innanzitutto la scelta di un territorio non ancora edificato, invece che un edificio da riqualificare, per poi affermare che «non riescono a togliersi di dosso un cattivo pensiero, cioè che quell'area sia stata individuata ad hoc per procacciare un nuovo e ulteriore cliente "pubblico" al servizio di teleriscaldamento che dovrebbe essere realizzato nella zona».
A replicare il sindaco Fabrizio Brignolo. «Il bando – spiega – in pratica obbligava a scegliere un terreno non edificato in quanto prevedeva l'abbattimento di eventuali edifici presenti, peraltro a spese dell'Ente locale. Inoltre richiedeva la scelta di un terreno vicino ad altre scuole e servito da trasporto pubblico, per cui non avevamo a disposizione chissà quale ventaglio di possibilità. La ragione della scelta, quindi, è meramente legata ai criteri del bando».

Elisa Ferrando

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