Il nome è troppo lungo e complicato, ma le intenzioni sono molto buone. Si sono infatti riuniti nei giorni scorsi in Provincia i referenti del "protocollo d'intesa per la promozione di
Il nome è troppo lungo e complicato, ma le intenzioni sono molto buone. Si sono infatti riuniti nei giorni scorsi in Provincia i referenti del "protocollo d'intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne". All'ordine del giorno i requisiti per il bando che consente di accedere a finanziamenti regionali destinati ai centri antiviolenza e alle case rifugio dove le donne vittime di maltrattamenti possono vivere protette per ricominciare un cammino verso una vita serena.
Il Comune di Asti, a capo dello sportello antiviolenza sarà il soggetto capofila per la presentazione del progetto che, se autorizzato, vedrà come partner i Consorzi Cisa Asti Sud, Cogesa Asti Nord e la Croce Rossa Italiana con l'Orecchio di Venere. Il finanziamento, di circa 86 mila euro, verrebbe utilizzato a favore delle donne vittime di violenza e dei loro figli per diverse attività ed interventi: dall'accoglienza all'ascolto, dal sostegno psicologico ai colloqui orientativi in materia legale e infine all'ospitalità in situazione di emergenza, percorsi personalizzati di protezione, sostegno ed accompagnamento al recupero dell'autonomia.
Un bando importante che va a coprire le crescenti esigenze di un particolare e delicato ambito dell'assistenza sociale e medica. Si pensi che nel 2014, ad oggi, sono 100 i casi di violenza registrati al Pronto Soccorso dell'ospedale di Asti. Di questi 86 sono ai danni di donne, 6 contro minori e 8 contro uomini. Recentemente, grazie ad un service dello Zonta Club, proprio l'Orecchio di Venere può contare su un "letto segreto" in più messo a disposizione in comodato d'uso gratuito da una associata per dare riparo sicuro a qualche donna maltrattata.
d.p.