Nel 1617 durante la guerra fra Monferrato e Savoia, il castello venne completamente distrutto dall’artiglieria e saccheggiato. Durante il secolo successivo fu ricostruito, sistemando la facciata sud sormontata dalla caratteristica torre, raccordando le strutture precedenti e sistemando l’ampio parco e giardino. L’attuale edificio è la parte residua di una struttura più complessa che originariamente aveva pianta a “U”. Di particolare pregio il ciclo di affreschi trecenteschi della cappella gentilizia raffiguranti episodi della vita di Gesù, opera del “Maestro di Montiglio”, probabilmente un pittore di scuola lombarda. Dopo la prematura scomparsa nel 1955 di Luigi Borsarelli, l’ultimo dei marchesi di Montiglio, il castello conobbe anni di decadenza e abbandono e infine venne venduto, dopo averlo spogliato di mobili e quadri messi all’asta. Nel 1984 la nuova proprietà con imponenti lavori di restauro ha riportato l’antico maniero all’originaria bellezza.
Nonostante i proprietari non vivano stabilmente nel castello, ne curano costantemente la manutenzione e lo aprono, in parte, al pubblico in occasione di eventi. La richiesta è di 6 milioni e 700 mila euro. Nel territorio montigliese è in vendita anche il castello di Rinco, di dimensioni più contenute, composto da tre appartamenti collegati da uno scalone centrale settecentesco e un moderno ascensore, per una superficie complessiva di 650 metri quadrati; i saloni sono elegantemente affrescati. L’edificio è circondato da un giardino all’italiana. Per alcuni anni vi visse la sorella di Massimo D’Azeglio, che aveva sposato il conte di Rinco. Il prezzo di vendita è di un milione e 350 mila euro.