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Lunedì mattina rotonda di corso Savona
Attualità
Viabilità

«La rotatoria crea l’effetto imbuto e le code saranno un’abitudine»

Il Circolo SEquS solleva dubbi sul rispetto delle norme: «La rotatoria violerebbe la distanza minima di 30 metri da un ponte»

Partiti, liste civiche e movimenti ambientalisti: tutti contro la nuova rotonda di corso Savona che rappresenterebbe, insieme alla nuova pista ciclopedonale promiscua, l’emblema di errori progettuali e di una mancanza di visione strategica da parte dell’amministrazione comunale. I consiglieri di opposizione del Partito Democratico, Uniti si può, Movimento 5 Stelle, Prendiamoci cura di Asti, Europa Verde – Verdi Asti e Ambiente Asti hanno sottoscritto un’interrogazione urgente sul tema della rotonda e della viabilità alla luce delle code viste nei giorni scorsi. L’interpellanza chiede al sindaco e agli assessori competenti se la nuova rotonda sia stata costruita in conformità al progetto, se il Comune fosse a conoscenza di eventuali modifiche e, soprattutto, se sia stato valutato l’effetto imbuto che si sarebbe creato in uno snodo già critico della viabilità.

Il Pd, tramite il coordinatore cittadino Enrico Panirossi, ha ribadito che la questione del traffico ad Asti richiede un approccio basato sui dati e sulla collaborazione con i cittadini. Il partito chiede, in particolare, la condivisione dei dati disponibili sui flussi di traffico (da dove arrivano le persone incolonnate e che esigenze di mobilità hanno) mentre attende notizie sull’attuazione del Piano del traffico cittadino. «L’unica strategia dell’amministrazione sembra essere finora, quella di riproporre ciclicamente la tangenziale come soluzione, – continuano i democratici – o, come aveva suggerito l’assessore all’Ambiente Giacomini, di “partire prima per trovare parcheggio”».

Gianfranco Miroglio (Europa Verde) ha invece sollevato, in un’altra interpellanza, preoccupazioni più ampie chiedendo se l’insediamento del supermercato non stia diventando «un serio problema a causa della forte generazione di traffico». Il consigliere Miroglio è tornato anche sull’abbattimento dei sette platani per far posto alla ciclopedonale promiscua, «spazio/infrastruttura ambigua e potenzialmente pericolosa». Il paradosso, sottolineato nell’interpellanza, è che per fare l’intervento della nuova pista ciclabile, poi diventata ciclopedonale, «si sono sacrificati sette platani storici i quali, alla luce dei fatti, erano probabilmente compatibili». L’interpellanza si focalizza anche sugli impegni ambientali presi a suo tempo dai promotori dell’insediamento, spesso richiamati in incontri e commissioni. Miroglio ha chiesto aggiornamenti specifici sulle «compensazioni green garantite», citando «i platani promessi in altre zone della città, la siepe antismog per una scuola e le installazioni verdi previste intorno al centro Lidl».

Il Circolo SEquS solleva dubbi sul rispetto delle norme

Non meno perplessi si sono detti gli esponenti del Circolo SEquS di Asti che hanno sollevato un’ulteriore critica sulla sicurezza e sul rispetto delle normative vigenti della nuova rotonda, definendola «inutile e potenzialmente pericolosa». Secondo il portavoce Giuseppe Sammatrice, la rotatoria risulterebbe essere «nascosta, a soli due metri dal termine del ponte sul Tanaro».

Tale collocazione, per gli ambientalisti di SEquS, «violerebbe il nuovo Codice della Strada e il Decreto Ministeriale 19 aprile 2006, che stabilisce una distanza minima di 30 metri dal termine di un ponte per la realizzazione di una rotatoria». SEquS ha chiesto l’eliminazione di quest’opera definita «inutile e dannosa». «Non esiste infatti alcuna necessità funzionale: – conclude Sammatrice – l’unica strada che confluisce su corso Savona in quel punto è una via chiusa, al servizio esclusivo dei residenti dell’isolato, e non contribuisce in alcun modo a migliorare la fluidità del traffico; anzi il contrario crea ingorghi e possibili incidenti».

Intanto il progettista dell’opera, l’ingegnere Piero Mondo, replica alle critiche e spiega le scelte operate nella realizzazione.

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