Alla mezzanotte del 31 potremmo finalmente lasciarci alle spalle il vecchio per guardare al nuovo augurandoci che sia migliore. Un rito di passaggio a cui è difficile sottrarsi, anche solo con un
Alla mezzanotte del 31 potremmo finalmente lasciarci alle spalle il vecchio per guardare al nuovo augurandoci che sia migliore. Un rito di passaggio a cui è difficile sottrarsi, anche solo con un semplice brindisi in famiglia o casa di amici. Ognuno ha la sua "idea" di Capodanno e i suoi riti. Da quelli più conosciuti e diffusi a quelli più "strambi" ecco come si festeggia la notte di San Silvestro nelle diverse regioni Italiane e nel resto d'Europa tra tradizioni e scaramanzia per ingraziarsi l'anno venturo.
A tavola. A casa o in discoteca il Capodanno passa per la tavola e proprio a tavola si concentrano un buon numero di portate propiziatorie. La più diffusa il cotechino con le lenticchie: il primo è sinonimo di abbondanza, le seconde, come tutto il cibo "in chicchi", sono tradizionalmente associate al denaro e più in generale alla fortuna. Lo stesso vale per la melagrana: i chicchi rossi sia per la forma sia per il colore sono sinonimo di fortuna e ricchezza mentre, la scorza dura, così come ha protetto il frutto fino alla sua maturazione, porterà forza e protezione a chi la mangia. Agrumi e frutta secca, un tempo considerati cibo sfizioso da concedersi solo durante le feste natalizie, sono simbolo di prosperità. In Francia è bene portarne in tavola 13 tipi diversi, da noi ne bastano sette: noci, nocciole, arachidi, pistacchi, mandorle, fichi, datteri. Ricchezza, quattrini e buona sorte sono, secondo una tradizione spagnola poi diffusasi anche in Italia, legati all'uva da mangiare però non a casaccio bensì un acino per ognuno dei 12 rintocchi della mezzanotte.
Scatoline beneauguranti. Un antico rituale suggerisce di donare alle persone più care la notte di capodanno una scatolina contenente un pizzico di sale grosso (simbolo di cibo), una moneta (simbolo di prosperità) e un pezzetto di carbone (simbolo di calore) per allontanare lo spettro della fame e della carestia e augurare prosperità e buona sorte. Un'idea originale, per chi sceglie il cenone in casa, potrebbe essere quella di prepararle come segna posto per ciascun commensale.
Abiti in rosso. Il rosso era il colore indossato dai romani come porta fortuna nelle festività di fine anno associate al solstizio d'inverno. Qualcosa di nuovo, anche solo un paio di calze, va indossato il primo gennaio.
Vischio. Protagonista dei riti propiziatori del solstizio d'inverno, i celti lo ritenevano capace di scacciare gli spiriti malvagi e per questo era loro abitudine appenderne dei rametti sopra le porte e le finestre di casa per impedire loro di entrare. Il vischio è una pianta aerea e in natura vive in simbiosi con altre piante, la quercia soprattutto, e per questo simboleggia amore vero, desiderio e tenacia dei sentimenti. Il vischio era inoltre associato alla dea anglosassone Freya, protettrice dell'amore e degli innamorati.
Fuochi e botti. Così come i falò hanno il significato simbolico di bruciare il vecchio anno e allo stesso tempo illuminare quello nuovo in segno di speranza.
Dire addio all'anno passato. Per buttarsi alle spalle il vecchio anno, i malumori, le preoccupazioni e i periodi più neri, c'è chi brucia il calendario e chi butta qualcosa di vecchio dalla finestra. Nel Lazio si gettano via tre grossi vasi di coccio pieni dell'acqua sporca con cui si sono lavati pavimenti, oggetti e abiti e con essa se ne vanno tutte le "magagne" dell'anno passato. I russi aprono la porta al dodicesimo rintocco per far entrare l'anno nuovo.
Prevedere e ingraziarsi il futuro. In Calabria si usava far cadere una grossa pietra sul pavimento della cucina al rintocco della mezzanotte: nessun danno al pavimento era sinonimo di anno fortunato, altrimenti? In Grecia il primo che entra in casa dopo la mezzanotte deve gettare in terra una melagrana. Nel centro Italia se una fanciulla vuole scoprire se con l'anno nuovo arriverà anche il matrimonio dovrà gettarsi dietro le spalle, in direzione della porta di ingresso, una ciabatta; se questa, cadendo, avrà la punta rivolta verso la porta lascerà la casa dei genitori altrimenti dovrà aspettare ancora un anno. In Romania è buona cosa salutare con cortesia tutti gli animali che si incontrano uscendo di casa dopo la mezzanotte, facendo loro gli auguri. Attenzione anche a chi si incontra il primo giorno dell'anno! Se in casa entrano un uomo o una donna dai capelli scuri dopo la mezzanotte sarà sinonimo di anno fortunato, se sono biondi guai in vista. Uscendo di casa per la prima volta il primo giorno dell'anno avrà fortuna chi incontrerà un vecchio o un gobbo.
Marzia Barosso