Cerca
Close this search box.
unione industriale
Attualità
Grandi opere

«La Sud Ovest serve ad Asti e all’ambiente, la politica trovi velocemente una soluzione»

L’unione industriale: «Benefici dimostrabili per i cittadini e l’ambiente. Si discuta dove e non se farla»

«La questione non è se farla o meno, non è nemmeno un tema di sinistra o destra, ma di opportunità per questa città»: l’Unione industriale scende in campo sulla tangenziale Sud Ovest, prendendo decisamente posizione. Si deve fare, per motivi ambientali, di vivibilità, di opportunità economica. «Non decidiamo noi dove farla passare, non ne abbiamo le competenze. Ma si faccia» è la tesi netta del presidente Andrea Amalberto, affiancato dal Capo dei costruttri, Carlo Fornaca.

Anche perché, ricorda Amalberto, «quando prima delle ultime amministrative, abbiamo incontrato tutti i candidati a sindaco, presentando le nostre proposte, nessuno si è detto contratrio alla tangenziale: qualcuno ha poi cambiato idea?». Quesito che Amalberto ripeterà questa sera al Consiglio comunale aperto sul «Caso» (Collegamento Asti Sud Ovest) come tecnicamente è ribattezzata la tangenziale. Con un’ulteriore precisazione: «Noi non siamo favorevoli perché, come dice qualcuno, essendo costruttori siamo sempre a favore del cemento – sottolinea Carlo Fornaca – i dati ufficiali dimostrano come invece siamo i primi a rispettare l’ambiente». «E siamo favorevoli alla tangenziale soprattutto come cittadini, prima ancora che come imprenditori» aggiunge Amalberto.

Il perché è cronaca quotidiana: i corsi don Minzoni, Savona, Alessandria, Torino intasati in certe ore del giorno «con conseguenze evidenti sull’ambiente, oltre che perdita di ore di lavoro e di tempo personale». Amalberto ritorna a 30 anni fa, quando l’Unione si fece promotrice del progetto Asti parcheggi: «Oggi Asti avrebbe centinaia di parcheggi in più, tutti comunali. Allora ci dissero che la città non aveva bisogno di posteggi, se chiedete oggi agli astigiani non la pensano così. Non vorrei che succedesse la stessa cosa per la tangenziale e che fra 30 anni rimpiangessimo di non averla fatta».

A chi sostiene che per aggirare la città, esiste già il tratto tra i caselli autostradali Ovest e Est, Fornaca replica con numeri: «Con un camion mi costa molto di più fare un tragitto più lungo (come sarebbe fare l’autostrada), a velocità costante, piuttosto che attraversare Asti ai 20 all’ora: alla fine l’imprenditore fa anche questi conti». Fornaca ricorda che la tangenziale serve soprattutto al traffico di attraversamento della città di mezzi pesanti: «le grosse industrie sono nel Sud della provincia e o nel Villanovese. Tra l’altro: vanno bene le piste ciclabili, ma se a fianco ho dei camion che passano forse non le uso volentieri. Se invece tutto questo traffico evitasse la città…». Chi si oppone alla tangenziale, propone in alternativa il potenziamento del trasporto pubblico e sostenibile: «Però servirebbe un cambiamento di tutto il sistema: per mettere su rotaia un carico devo poi avere un sistema logistico che lo riceva e lo smisti dove serve» fanno notare gli industriali.

In conclusione: «E’ l’ennesimna occasione che Asti non deve perdere: serve ai cittadini, serve all’ambiente, serve a chi deve lavorare. La politica decida dove farla passare, ma lo faccia velocemente».

[foto Ago]

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale