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Attualità, Sport
Intervista

La visita medico sportiva, un fondamentale strumento di prevenzione

“La medicina dello sport, nella sua parte idoneativa, non è intesa come un servizio accessorio, ma rappresenta un pilastro fondamentale, un momento in cui si fa il punto della situazione di salute dell’atleta”

La visita medico sportiva, uno strumento fondamentale per atleti professionisti e semplici amanti dell’attività ludico motoria, preziosa fonte di certezze e prevenzione. Chi pratica sport, anche a semplice livello amatoriale, attraverso un controllo periodico ha la possibilità di verificare con esattezza il proprio stato di salute, grazie a uno screening preciso e professionale che i centri di medicina dello sport possono effettuare, evidenziando eventuali patologie che possono mettere a rischio la salute del paziente. Grazie all’intervento del dottor Tommaso Menapace del Medical Lab andiamo a sviscerare un tema fondamentale per una vita sana e soprattutto salutare.

Perché è importante effettuare la visita medico sportiva di inizio stagione?
Spesso, dopo la pausa estiva, si ha voglia di riprendere l’attività sportiva, magari anche dopo anni di vita sedentaria. La visita sportiva è un importante momento di prevenzione, in cui insieme al medico si valutano i fattori di rischio cardiovascolari e si fa un bilancio di salute. Purtroppo capita sovente di scoprire delle condizioni cliniche, a uno stadio ancora asintomatico, da non sottovalutare, perché potrebbero causare dei problemi in chi fa sport.

La visita medico sportiva è utile solo per gli atleti agonisti o è consigliata per tutti?
Negli atleti agonisti la visita medico sportiva è obbligatoria per legge, ma non va intesa come un’imposizione, bensì come uno strumento fondamentale di tutela della salute e di screening nella popolazione giovane e apparentemente sana. Allo stesso modo, è consigliabile anche per chi pratica sport ma non è ufficialmente considerato un agonista (perché non fa gare o perché non è tesserato in una federazione sportiva). Di frequente, infatti, gli sportivi non agonisti fanno sforzi addirittura superiori ad alcuni sportivi agonisti: basti pensare a chi fa ciclismo, oppure sollevamento pesi, ma anche a chi va in piscina o a correre in autonomia. Una visita medica completa con elettrocardiogramma, meglio ancora se sotto sforzo, è sicuramente consigliabile.

In quanto importante strumento di prevenzione, la visita medico sportiva quali screening consente di effettuare al paziente?
La visita per l’idoneità agonistica prevede un controllo clinico, l’elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo, una spirometria e l’esame della vista e delle urine. Gli esami consentono quindi di mettere in luce patologie non solo del cuore e dei vasi, come cardiomiopatie o ipertensione arteriosa, ma anche disturbi della vista e della percezione dei colori, asma bronchiale e altre patologie polmonari. Alterazioni nell’esame delle urine possono porre il sospetto di malattie a carico dei reni o del sistema urinario. Inoltre, nei ragazzi il medico può anche rilevare dei vizi posturali come la scoliosi, e indirizzare poi il paziente a una valutazione più approfondita dallo specialista competente.

L’Italia è uno dei paesi in cui la visita medico sportiva è obbligatoria per la pratica sportiva agonistica: che incidenza ha sulla mortalità durante attività sportiva, rispetto ai paesi in cui è facoltativa?
Dalla sua introduzione nel 1982, la visita medico sportiva ha consentito di mettere in pratica un ampio programma di prevenzione. In questi 40 anni questo screening di popolazione si è dimostrato particolarmente efficace nel prevenire la morte cardiaca improvvisa, un evento tragico e temibile, che ormai nel nostro Paese è per fortuna raro. Uno studio dell’Università di Padova, pubblicato sulla prestigiosa rivista di medicina JAMA, ha dimostrato una riduzione del 98% dell’incidenza annuale di morte improvvisa legata allo sport, con un’incidenza che in Veneto è passata da circa 3,6 casi ogni 100000 abitanti all’anno all’inizio degli anni Ottanta, a circa 0,4 casi nei primi anni Duemila. Quest’incidenza è addirittura minore rispetto a quella della popolazione generale. Sono dati che ci inorgogliscono, perché mettono l’Italia all’avanguardia in questo ambito. Un altro aspetto importante è che in questi decenni abbiamo accumulato moltissimi dati e un’esperienza clinica impareggiabile, con medici che hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo di una nuova branca della cardiologia: la cardiologia dello sport. Questo ambito super-specialistico è ben sviluppato nel nostro Paese, dove lavorano alcuni dei massimi esperti al mondo in materia.

Cosa differenzia l’approccio alla Medicina dello Sport dei Centri Medical Lab?
Il Medical Lab è fondato sulla collaborazione stretta del medico dello sport con le altre figure professionali. Medico dello sport, fisiatra, ortopedico, cardiologo, nutrizionista e fisioterapista, lavorano in team per garantire la massima attenzione al paziente che pratica sport. Molti dei nostri medici dello sport, oltre alla specializzazione, hanno anche un master universitario di cardiologia dello sport, e i nostri specialisti cardiologi hanno un’esperienza pluriennale in quest’ambito super-specialistico. Nella nostra filosofia aziendale la medicina dello sport, nella sua parte idoneativa, non è intesa come un servizio accessorio, ma rappresenta un pilastro fondamentale, un momento in cui si fa il punto della situazione di salute dell’atleta. Dei tempi di visita adeguati, un ambiente confortevole, degli strumenti moderni e aggiornati, e un personale infermieristico dedicato, consentono a noi medici di poter offrire un servizio di prevenzione all’avanguardia.

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