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Attualità

Verso il nuovo oratorio
con i Laboratori dei talenti

E' terminato l'anno pastorale che ha visto l'avvio del "nuovo oratorio cittadino". Ovvero, una serie di iniziative innovative e corali ideate dalla Commissione di pastorale

E' terminato l'anno pastorale che ha visto l'avvio del "nuovo oratorio cittadino". Ovvero, una serie di iniziative innovative e corali ideate dalla Commissione di pastorale giovanile cittadina, guidata da don Mauro Canta, chiamata ad applicare gli stimoli della recente nota della Cei (Conferenza episcopale italiana) sul valore pastorale degli oratori, in cui si ricorda che l'attenzione verso la crescita nella fede delle nuove generazioni è sempre stata al cuore della missione della Chiesa. Concetto che ha spinto la Diocesi a rendersi conto che gli spazi tradizionali offerti (oratori, attività di animazione, gruppi parrocchiali) non sembrano significativi come in passato e che, soprattutto, faticano ad attirare i ragazzi dai 15 anni in su. Da qui l'impegno ad intraprendere nuove strade, che hanno coinvolto nell'anno pastorale da poco concluso solo le parrocchie cittadine e che si sono aggiunte agli oratori tradizionali. L'obiettivo, infatti, era superare i confini parrocchiali e riuscire, unendo le forze, ad organizzare progetti che, singolarmente, non si sarebbero riusciti ad attuare.

Bilancio di un anno di lavoro
Per sapere cosa è stato fatto nel dettaglio abbiamo chiesto a don Mauro Canta, vice parroco di San Pietro, che si è occupato di coordinare il "nuovo corso" caratterizzato dall'attivazione di alcuni centri di interesse, chiamati "I laboratori dei talenti".
«Durante l'anno ? spiega ? sono stati attivati quattro laboratori sui cinque previsti. Innanzitutto è partito "Rafting inverso: risalire alla sorgente", ciclo di incontri di conoscenza della Bibbia che si è svolto a cadenza quindicinale nella parrocchia di San Domenico Savio, coordinato da don Dino Barberis». Ciclo che ha coinvolto circa 10 ragazzi, tra i 25 e i 35 anni. «Questo appuntamento è stato inserito tra i Laboratori dei talenti ? afferma don Dino Barberis ? ma faceva già parte delle attività parrocchiali. A livello di temi trattati, è stato dedicato a due filoni: da ottobre a fine febbraio abbiamo parlato delle "comparse", ovvero dei personaggi poco conosciuti inseriti nei Vangeli, e del loro modo di interpellare la nostra vita. Da marzo fino a mercoledì scorso, quando si è tenuto l'ultimo appuntamento, invece, abbiamo parlato degli Atti degli Apostoli come traccia di confronto sulla Riforma della Chiesa di Papa Francesco».

Partecipazione più alta per "Economovies", cineforum che si è svolto tra ottobre e novembre, in collaborazione con la Pastorale sociale del lavoro, che ha visto la proiezione di cinque film inerenti la crisi economica, seguiti ogni volta da un dibattito tra i presenti in sala, circa 60 ogni volta, non solo giovani, dato che avevamo dato notizia anche nelle parrocchie. «L'aspetto più interessante ? sottolinea don Canta ? è che il laboratorio ha coinvolto in particolare un gruppo di venti studenti universitari (frequentanti Facoltà quali Scienze politiche, Lingue, Giurisprudenza) che hanno poi deciso autonomamente di incontrarsi per organizzare cinque incontri prima delle elezioni europee di maggio, ospitati al Centro culturale San Secondo. Loro stessi si sono formati sull'argomento per poi informare i coetanei (presenti ad ascoltare erano sempre circa 30 giovani) e concludere il ciclo di appuntamenti organizzando un confronto con i candidati».

Grande interesse ha poi suscitato "L'officina dei commedianti di periferia", il laboratorio di teatro sociale ospitato nelle parrocchie di Nostra Signora di Lourdes e Santa Maria Nuova in collaborazione con la Caritas e il Teatro degli Acerbi. «I ragazzi, provenienti da diverse parrocchie con età media dai 17 anni in su ? indica don Canta ? hanno messo in scena uno spettacolo intitolato "Periferie", inerente i problemi sociali riscontrati in città dai volontari Caritas che operano nei Centri di ascolto, i quali hanno fornito i testi della rappresentazione. Lo spettacolo è stato messo in scena per la prima volta lo scorso 2 giugno nel cortile di Palazzo Ottolenghi, ed era appunto volto a sensibilizzare l'opinione pubblica sui questi temi. Sono comunque previste alcune repliche il prossimo autunno, a San Damiano, Costigliole, Villanova e nuovamente ad Asti. Inoltre ci piacerebbe che i ragazzi che hanno partecipato al corso ? alcuni dei quali non avevamo mai frequentato l'oratorio o se ne erano allontanati da anni – si impegnassero ad insegnare a loro volta, nei rispettivi oratori, quanto appreso a livello di recitazione ai più giovani».
Ma il laboratorio che sicuramente ha attratto un maggior numero di partecipanti è stato quello intitolato "Tenersi in?forma", corso di formazione che ha coinvolto 150 animatori tra i 14 e i 18 anni di varie parrocchie cittadine che si sono riuniti per cinque incontri a San Pietro. A tenerlo alcuni animatori dell'Anspi (Associazione nazionale San Paolo Italia). «Vari ? continua don Canta ? gli argomenti trattati, dalle tecniche di animazione alla spiritualità dell'animatore, in modo da avere ragazzi preparati che poi si occupano di bambini e ragazzi più giovani».

I progetti per il futuro
L'unico a non essere stato attivato è stato "Il lavoro m/nobilita l'uomo", laboratorio di artigianato «che non siamo riusciti a far partire per problemi tecnici, nonostante avessimo trovato artigiani disponibili», ricorda don Canta. «Pensiamo comunque di avviarlo il prossimo anno ? annuncia ? così come il ciclo di incontri sulla Bibbia e il corso per animatori, che questa volta sarà su due livelli (base e intermedio, quest'ultimo per chi avesse già frequentato quest'anno), se riusciamo sempre con la partecipazione dell'Anspi. Inoltre ci piacerebbe avviare un laboratorio di politica con il contributo dei ragazzi, dato che, come emerso dal recente convegno nazionale della Pastorale giovanile, è importante per la Chiesa pensare con i giovani, secondo il Vangelo, le attività loro dedicate».
Inoltre sono in programma altre due novità: una serie di incontri, insieme all'Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi e il Med, dedicati al triennio delle superiori su come "abitare" i mass media, dato che i laboratori sono rivolti a ragazzi che utilizzano quotidianamente internet e i social network. E, inoltre, un ciclo di appuntamenti sul tema dell'affettività e della sessualità dedicato ai ragazzi del biennio delle scuole superiori, in cui si focalizzerà l'attenzione sull'educazione all'uso del corpo in collaborazione con l'associazione "Teen Star".

I punti di forza del "nuovo corso"
Questa è la strada da seguire, insomma. «I punti di forza di questo nuovo modo di concepire l'oratorio, che si affianca ovviamente alle attività tradizionali delle singole parrocchie ? conclude ? sono principalmente due, intrecciati: pensare insieme secondo il Vangelo e creare sinergia tra comunità parrocchiali, uffici diocesani, associazioni e insegnanti di religione, quindi mondo della scuola. D'altronde, essere Chiesa vuole dire proprio questo: fare rete respirando il clima ecclesiale».

Elisa Ferrando

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