Due giorni densi di significati e contenuti quelli vissuti dai soci e amici del Lions Club Costigliole d’Asti e del Lions Club Forlì Valle del Bidente, che si sono incontrati, nel ricordo di un’esperienza tragica: l’alluvione, di quasi trent’anni fa, un tempo lontano ma non dimenticato, per l’Astigiano e molto più recente per l’esondazione a Forlì. “La serata del sabato, al ristorante “Campagna Verde” di Castiglione Tinella – ha evidenziato Anna Bianco, presidente del Lions Club Costigliole d’Asti – rappresenta l’apertura dell’anno sociale. Un’apertura forse un po’ tardiva, ma non a caso, perché abbiamo voluto aspettare i Soci del Lions Club Forlì Valle del Bidente, per iniziare un percorso che ci auguriamo ricco di eventi positivi. Questi giorni trascorsi insieme dimostrano che da un’esperienza devastante e tragica, se abbiamo in noi lo spirito della condivisione, può nascere un’esperienza costruttiva, piena di emozioni e che anche quest’anno confermiamo con il nostro sostegno”. Questo ricordo e lo spirito di solidarietà ha motivato una collaborazione tra i due Club che si manifesta ormai da tre anni sociali. Il Past President del Costigliole, Mario Narciso, ha sottolineato che “oltre ai contributi economici destinati ad integrare interventi del Lions Club Forlì e Valle del Bidente, a favore della biblioteca del quartiere Romiti, pesantemente colpito dall’esondazione, il Lions Club Costigliole, in concorso con Soci, Enti, Biblioteche del Territorio (Castagnole delle Lanze, Cocconato e Costigliole) e privati, a cui va una forte riconoscenza, aveva donato, lo scorso 24 novembre, oltre 1.300 volumi per la ricostruzione della dotazione libraria. La consegna dei quali era stata sostenuta dalla socia Mariuccia Borio”.
Stefano Ranieri, Presidente del Lions Club Forlì Valle del Bidente, ha sottolineato l’importanza dell’incontro dei due Club, “quale momento di solidarietà nei confronti di una comunità colpita da una grave calamità che ha messo in difficoltà numerose famiglie del territorio forlivese e oltre. Grazie all’impegno del club di Costigliole nella figura del Past President Mario Narciso e del Club di Forlì Valle del Bidente nella figura del Past President Giovanni Furno, con un intervento economico e l’invio di numerosi libri, si è potuto ridare vita ad un luogo di incontro e di utilizzo degli abitanti del quartiere Romiti, ovvero la biblioteca completamente distrutta dall’alluvione, ridando lustro ad un luogo di aggregazione per persone di tutte le età. Tutto questo è nato sicuramente da una comune esperienza che 30 anni fa ha visto il territorio Piemontese coinvolto nello stesso problema e che ha reso sensibili le persone verso questa situazione avendo provato direttamente cosa si prova perdendo in poco tempo i propri beni. Ma questo nasce anche dal fatto che siamo Lions, ovvero persone attente ai problemi e ai bisogni altrui e pronti ad intervenire con lo spirito che ci accomuna il “We Serve”.
Durante la serata ricca di ricordi, Marta Martiner Testa, costigliolese, scrittrice e giornalista del settimanale “La Nuova Provincia” di Asti, ci ha fatto rivivere con le sue parole accorate quell’esperienza, di quasi trent’anni fa, vissuta intensamente in prossimità delle sponde del Tanaro. “Il 1994 rappresenta un’epoca completamente diversa da quella attuale, innanzitutto dal punto di vista della comunicazione: quasi nessuno aveva telefoni cellulari, non c’erano chat attraverso cui inviare immagini, non esistevano i social, attraverso i quali oggi possiamo scambiarci rapidamente un gran numero di informazioni. Quel sabato sera in cui arrivò l’alluvione, nessuno si sarebbe aspettato un evento di quella portata. L’esondazione del fiume Tanaro colpì l’intera sua vallata, dal Cuneese fino all’Alessandrino, passando per l’Astigiano nella notte tra il sabato e la domenica – ha ricordato Marta Martiner Testa – Sul territorio costigliolese ha interessato una parte della frazione Motta: metà paese si salvò grazie alla linea ferroviaria, posta ad un livello più alto e che fece quindi da argine. La maggior parte degli abitanti erano nelle loro abitazioni, quando l’onda di piena arrivò: furono ore tragiche, in cui si guardava l’acqua salire di scalino in scalino, sperando che non arrivasse ai piani superiori. Da casa mancavano però molti giovani, usciti per andare in città o altri paesi per trascorrere il sabato sera con gli amici: si trovarono nell’impossibilità di rientrare in paese e allo stesso tempo non poterono in alcun modo comunicare con le loro famiglie. Nel buio della notte soltanto il rumore sordo dell’acqua che infuriava nel suo scorrere verso Asti; fu la luce del mattino a svelare uno scenario di devastazione, tra fango, strade divelte e quei residui di plastica che rimasero appesi alle cime degli alberi, a rimarcare tragicamente l’altezza raggiunta dall’acqua. Tanti gli aiuti ricevuti, da conoscenti e volontari giunti in paese; e poi la forza di ripartire, consapevoli di aver superato un’emergenza di dimensioni che fino ad allora furono inimmaginabili”.
Mentre Barbara Rossi, Assessore uscente al Welfare del Comune di Forlì, ha riportato la sua testimonianza: “essendo in prima linea, dal momento dell’esondazione a soccorrere e ricevere le persone, le famiglie, gli anziani, e tutte le persone fragili, che in pochi minuti si sono trovate senza più nulla di ciò che avevano costruito in tanti anni. Sono stati giorni intensi in cui tutti si sono adoperati per aiutare chi aveva bisogno. Sia attraverso gli Organi Istituzionali, le Forze dell’Ordine, giunte da tutta Italia per soccorrere le persone, sia le numerose Associazioni di Volontariato del territorio e gli abitanti stessi non colpiti dall’alluvione, in particolare i giovani armati di stivali e badile, che hanno aiutato senza mai fermarsi a spalare fango per cercare di recuperare ciò che era possibile. Infine la macchina della Solidarietà, aiuti da ogni parte d’Italia in termini di beni da parte di aziende, cibo, vestiti, acqua, e anche elettrodomestici, materassi, e cucine inviate gratuitamente, e tutto ciò che poteva servire in quel momento con bilici che arrivavano giornalmente al punto di incontro”.
La due giorni Lions è stata occasione di amicizia e condivisione, ma anche di un breve, intenso percorso tra le colline del Monferrato. Non solo dunque aspetti di concreta natura solidale ma anche promozione e conoscenza della storia e della cultura dei luoghi. Dalla visita al castello e alla Rocca di Costigliole, al Centro Enoturistico e Museo “L’anima del vino” di Castelnuovo Calcea, al Musarmo di Mombercelli. Un week end piovoso, ma ricco di allegria. I Presidenti dei due Club Lions hanno ribadito la volontà di mantenere questo rapporto di collaborazione anche in futuro, intervenendo, ove possibile insieme, in aree di bisogno, per servire la propria comunità, rispondere ai bisogni umanitari, promuovere la pace, favorire la comprensione internazionale, in un principio comune di amicizia e solidarietà, rispettando gli scopi e i principi fondamentali del Lionismo.